Il Dalai Lama contro i cambiamenti climatici, ma il mondo non lo ascolta

Il Dalai Lama ha chiesto ai diplomatici USA l’anno scorso di concentrarsi, insieme alla comunità internazionale, nella lotta ai cambiamenti climatici. Un impegno che doveva essere maggiore anche di quello dedicato alle iniziative pro-Tibet perché i problemi ambientali erano più urgenti. A svelare la richiesta, tanto per cambiare, è stato Wikileaks, che ha pubblicato dei documenti, redatti dal leader buddista ed inviati a Timothy Roemer, l’ambasciatore americano in India.

Secondo il Dalai Lama l’agenda politica sarebbe dovuta essere messa da parte per 5-10 anni e la comunità internazionale avrebbe dovuto spostare l’attenzione sul cambiamento climatico che colpirà, ed ha già cominciato a farlo, l’altopiano tibetano.

“Dormiamo con le scorie nucleari”: questa ed altre “sparate” di Veronesi denunciate da Greenpeace

Dormireste mai con delle scorie nucleari nel letto? Probabilmente, sapendo che esse sono altamente radioattive e portano al cancro direste di no, ma c’è qualcuno che ha dichiarato di volerlo fare: il prof. Umberto Veronesi. Saremmo curiosi di vederlo dormire abbracciato ad un barile grondante liquido velenoso, ma è proprio quello che, secondo Greenpeace, avrebbe detto il più famoso oncologo italiano.

L’associazione ambientalista che più di tutte si sta battendo per evitare il ritorno al nucleare in Italia ha lanciato una campagna per rendere note al pubblico le “sparate” (così le hanno definite) di colui che, dall’alto della sua esperienza, dovrebbe rassicurare gli italiani sulla non pericolosità di questa fonte energetica.

Riserve naturali: il taglio ai fondi mette in ginocchio la Sicilia

Spesso, quando si parla di tutela della biodiversità e delle riserve ambientali, si fanno riferimenti ai grandi polmoni del pianeta come l’Amazzonia e le grandi foreste dell’Asia. Ma come possiamo chiedere agli altri di tutelare il loro territorio se non riusciamo a tutelare nemmeno il nostro?

Bisognerebbe girare la domanda ai rappresentanti della Regione Sicilia, una delle aree con più riserve naturali al mondo, ben 73 su una sola isola, i quali hanno tagliato i fondi per la loro tutela del 70% in soli due anni. I problemi qui sono molti, e vanno dai semplici atti di vandalismo agli atti di vero e proprio bracconaggio che mettono a rischio molte specie protette.

Gas o nucleare? Uno dei due in Italia è di troppo

Vista l’amicizia tra Berlusconi e Putin, rimarcata in maniera molto colorita in questi giorni da Wikileaks, gli investimenti in Italia negli ultimi anni sul gas proveniente dalla Russia sono stati molti. In futuro si calcola che raddoppieranno. Ma vista anche l’insistenza di Berlusconi nella costruzione delle centrali nucleari, anche attraverso di esse l’energia italiana potrà aumentare. E’ vero che l’Italia ha un alto fabbisogno di energia elettrica, ma tra 10 o 20 anni, quando le centrali saranno completamente costruite ed il South Stream (gasdotto Italia-Russia) sarà completato, ci ritroveremo nella situazione paradossale di avere di più, molto di più, di quanto ci serve.

Ma facciamo un po’ di calcoli. Oggi in Italia si consumano, secondo i dati pubblicati questa mattina dal quotidiano Repubblica, 320-330 terawattore di elettricità. Per la gran parte sono prodotti dal gas (30-35 miliardi di metri cubi). Ma secondo i piani del Governo, tra il progetto South Stream e l’apertura dei gasdotti di Rovigo, Livorno, Porto Empedocle, Trieste e Panigaglia, si aggiungeranno altri 35 miliardi di metri cubi. In pratica si raddoppierà il gas a disposizione dell’Italia, già superando il fabbisogno attuale.

Bike sharing, anche Buenos Aires lancia il suo programma

Buone notizie sul fronte biciclette: le città che nel mondo stanno adottando il sistema di bike sharing continuano ad aumentare. Il Governo di Buenos Aires ha avviato una campagna “aggressiva” sull’uso della bicicletta, anche nei confronti degli automobilisti che si lamentano per questa scelta o la stampa che non la pubblicizza abbastanza. Dopo la creazione di nuove piste ciclabili e migliori condizioni per il parcheggio delle biciclette, ora ufficialmente è stato avviato il sistema di bike sharing cittadino, annunciato più di due anni fa, ma finalmente lanciato da qualche giorno.

Secondo il quotidiano Clarin, il programma sperimentale inizierà con 100 biciclette in tre stazioni (Retiro, Facoltà di Giurisprudenza e il parco doganale), ma si stima che si raggiungeranno le 500 biciclette in 12 stazioni nei prossimi tre mesi. Il Bicing locale, come è stato chiamato il sistema, sarà gratuito, previa registrazione e richiesta precedente effettuata personalmente con un codice identificativo che renderà tutto il sistema automatico.

Congresso di Cancun: Italia protagonista su Kyoto ed energia solare

Mentre a Cancun i colloqui sul clima entrano nel vivo, nella giornata di ieri l’attenzione si è spostata su quei Paesi che possono fare la differenza. E tra questi c’era anche l’Italia. Interrogata sul nodo principale della questione, il prolungamento del protocollo di Kyoto, il Ministro Stefania Prestigiacomo ha ribadito il solito concetto che anche altri Paesi hanno espresso: siamo disponibili a prolungare l’accordo se lo faranno anche altri. Ma stavolta il ministro dell’Ambiente italiano ha voluto precisare meglio la sua posizione:

la proposta avanzata dal ministro inglese di approvare un secondo periodo di Kyoto senza numeri non è casuale e va approfondita. L’obiettivo non è quello di arrivare ad un testo finale dove ci siano i numeri, ma di porre l’architettura generale dell’accordo.

La dichiarazione però lascia qualche perplessità, come ad esempio i dubbi dei Paesi asiatici che non vogliono impegnarsi se l’Occidente non “dà i numeri”, mentre qui continua a regnare la confusione tra chi vuole regole precise ed altri che preferiscono un impegno generico.

Politiche ambientali, l’Italia tra i Paesi meno impegnati al mondo

Il Germanwatch, uno degli organismi internazionali che si occupano di misurare i provvedimenti politici internazionali, in collaborazione con Can Europe e Legambiente, ha osservato le politiche dei Paesi mondiali in relazione all’ambiente.

Il risultato, chissà perché, non ci sorprende: l’Italia è tra i Paesi che inquina di più ma fa di meno a livello politico per diminuire il proprio impatto ambientale. L’organizzazione ha preso in considerazione i 60 Paesi che nel mondo sono responsabili del 90% delle emissioni di anidride carbonica, ed ha posizionato l’Italia al 41° posto. La classifica è composta da tre indici: emissioni provocate, trend d’inquinamento e politiche climatiche.

Restauro ecologico per combattere il degrado ambientale

Si chiama restauro ecologico la riqualificazione di un ecosistema degradato, o distrutto, attraverso l’intervento dell’uomo. Per verificare l’efficacia del metodo e il costo degli interventi, un team di scienziati finanziati dall’Unione europea ha studiato a fondo il restauro ecologico e ha raccolto tutte le conclusioni in un dossier pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

I risultati pubblicati sulla rivista scientifica sono frutto della collaborazione degli scienziati ecologisti provenienti dal Regno Unito e dall’America Latina che hanno preso parte al progetto REFORLAN (Restoration of forest landscapes for biodiversity conservation and rural development in the drylands of Latin America) stanziato per oltre 1,7 milioni di euro dall’Unione europea.
Nel mondo sono molti gli Stati che cercano di riqualificare luoghi degradati o habitat molto danneggiati dall’attività umana. Si tratta soprattutto delle zone aride e semi-aride colpite dalla desertificazione, che occupano il 50% della superficie dei Paesi in via di sviluppo.

Una Prima rinnovabile, alla Scala il teatro è impatto zero

Per la tanto attesa Prima del 7 dicembre alla Scala di Milano, fa il suo debutto una verde novità. Grazie ad una partnership con Edison, infatti, il teatro milanese sarà il primo in Italia ed Europa a mandare in scena una Prima ecologica, illuminata da energia rinnovabile, assolutamente ad impatto zero.

L’Edison che è stata anche l’azienda che nel 1883 rifornì per prima di luce elettrica la Scala, rinnova la sua offerta, in tutti i sensi, garantendo al teatro un rifornimento energetico carbon free.
Un “Die Walkure” di Richard Wagner green, quello che ci si appresta a vedere, le cui emissioni, 80 tonnellate in tutto, verranno azzerate o meglio compensate dall’utilizzo di energia eolica. Emissioni che vengono generate dagli esosi consumi elettrici per le luci, gli impianti, le prove, l’allestimento delle scene, per un totale di 40 tonnellate circa, e altre 40 tonnellate si stima vengano prodotte dai mezzi di trasporto degli ospiti che si recano a teatro per assistere all’evento. Avvalendosi del sistema di Verified Emission Reduction, Edison dovrà comprare una quantità di crediti di carbonio pari alla CO2 emessa nel complesso per mandare in scena la Prima.

Ambiente Europa, rapporto SOER 2010: crescita economica e sostenibilità per il futuro dell’Unione

L’ambiente in Europa – Stato e prospettive” (SOER 2010), la relazione pubblicata a fine novembre dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), dipinge un quadro di sviluppo sostenibile per il futuro del Vecchio Continente, basato sulla green economy ed il rispetto del territorio integrato alla crescita sociale e finanziaria.

Un’economia in ascesa coniugata ad una realtà ambientale sana non è utopia, quanto piuttosto il frutto di una collaborazione tra cittadini, imprese e governi, che incentivi allo sfruttamento sostenibile delle risorse disponibili. Ne è convinta la professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, che sottolinea in un comunicato stampa che a minare l’equilibrio ambientale non concorrano solo i cambiamenti climatici quanto anche una cattiva gestione delle risorse:

Sia in Europa, sia sull’intero pianeta, consumiamo più risorse naturali di quanto sia ecologicamente sostenibile. Il cambiamento climatico è finora il segno più evidente di instabilità, ma una serie di tendenze a livello mondiale fanno presagire rischi sistemici maggiori per gli ecosistemi in futuro. La natura della crisi finanziaria in corso dovrebbe fornirci un elemento di riflessione.

Ecologia domestica, nuove regole Ue per eco-cucine in vista del 2020

La Commissione europea in questi giorni si è espressa sull’efficienza energetica domestica e ha deliberato una serie di provvedimenti per migliorare la qualità degli elettrodomestici, ridurre le emissioni inquinanti e abbattere i costi di vendita.
La progettazione delle cosiddette eco-cucine, con lavastoviglie a basso impatto ambientale sia per uso domestico sia da incasso, con lavatrici alimentate dalla rete elettrica o da batteria che ridurranno il consumo energetico e l’uso di acqua potabile; sono solo alcuni esempi dei nuovi parametri fissati dalla Commissione europea per migliorare l’efficienza energetica delle nostre case.

Le regole sulle eco-cucine sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale ed entreranno in vigore tra 20 giorni, per dare il tempo ai produttori di elettrodomestici di adeguarsi alle nuove normative; sempre che l’Italia le metterà davvero in atto.

Geotermico, in Toscana soddisfa il fabbisogno di 3 milioni di famiglie

Poco più di una settimana fa vi avevamo dato notizia della centrale geotermica di Radicondoli che Enel Green Power aveva inaugurato per soddisfare il fabbisogno di 55 mila famiglie. Ebbene, quello è stato soltanto uno dei tanti passi fatti dall’azienda in quanto le centrali geotermiche ora diventano ben 35 (a Radicondoli erano già due), ma con una capacità davvero enorme.

Il nuovo impianto geotermico l’Enel l’ha inaugurato a Chiusdino, sempre in provincia di Siena, ed aggiunge ulteriori 20 Mw di capacità energetica proveniente dalla fonte più rinnovabile che ci sia, il calore della Terra, in modo da portare la capacità geotemica della Toscana a 728 Mw, sufficienti per dare energia a 3 milioni di famiglie.

Fotovoltaico, inaugurato a Rovigo il più grande impianto d’Europa

Ne avevamo già accennato nel marzo scorso, quando fu annunciato un mega-impianto fotovoltaico a Rovigo, in Veneto, ed ora è stato finalmente terminato ed inaugurato. Solo nove mesi dopo aver ottenuto l’autorizzazione alla costruzione da parte del Governo, la SunEdison, colosso mondiale dell’energia verde con sede negli Stati Uniti, ha ufficialmente inaugurato la più grande centrale solare fotovoltaica d’Europa in un unico sito, la quale si prevede produrrà abbastanza energia pulita da alimentare circa 17.000 abitazioni.

L’impianto da 70 megawatt non solo è impressionante per la sua dimensione, ma anche perché le varie parti coinvolte nella sua costruzione sono state in grado di costruire tutto in così breve tempo. Un rapporto del francese CNET (Centro Nazionale Studi sulla Telecomunicazione) spiega quali fattori hanno reso possibile che un tale impianto così imponente possa iniziare ad essere operativo in meno di un anno:

Forse il progetto godeva di una corsia preferenziale che aveva a che fare con la competenza di SunEdison, grazie al progresso recente e al finanziamento di una società, Isolux Corsan, la società spagnola di costruzioni di SunEdison che ha avuto l’incarico di costruire il parco solare fotovoltaico. Ma vale la pena notare che il progetto ha avuto anche l’appoggio completo del Governo italiano e del Governo regionale attraverso i livelli locali.

BPA: l’Europa lo vieta nei biberon

L’allarme era stato lanciato da tempo ormai, tanto che gran parte del mondo Occidentale si era già adeguato. Il BPA (Bisfenolo A) fa male, in particolar modo ai bambini, e per questo l’Europa ha finalmente deciso, con un voto a maggioranza qualificata tenutosi ieri, di bandirlo definitivamente.

Dalla prossima primavera dunque, sugli scaffali di tutti i Paesi dell’Unione Europea non si troveranno più i biberon contenenti BPA. La pericolosità era ben nota, ed in particolare si correva il rischio di malattie riguardanti lo sviluppo sessuale del bambino, con alterazioni della prostata o infertilità maschile, ma anche altri tipi di problemi fisici come tumori (in particolare cancro al seno), endometriosi, obesità e problemi cardiaci.