Investimenti nelle rinnovabili per 50 miliardi di euro

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Dallo studio promosso da AGICI Finanza d’Impresa, sotto la guida di Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi, arrivano i dati relativi agli investimenti dei principali gruppi elettrici europei e italiani, nel periodo che va dal 2008 al 2015. Lo studio riguarda tutti i maggiori player europei (Atel, Centrica, Edf, EdP, Enel, E.On, Iberdrola, Rwe, Statkraft, Suez e Gdf considerati sia singolarmente che post fusione, Vattenfall, Verdbund, A2A, Acea, Edison, Erg, Iride, Sorgenia). Con uno sforzo finanziario di oltre 50 miliardi di euro e un tasso di crescita al 285%, i 14 gruppi europei considerati porteranno la loro capacità produttiva da rinnovabili da 13 mila megawatt nel 2007 a 50 mila megawatt nel 2015 (escludendo l’idroelettrico tradizionale).

Nuova cultura dell’energia: Festival a Piazza S.Oronzo

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Tra il 16 e il 18 maggio 2008, gli spazi più rinomati e prestigiosi della città, Piazza Sant’Oronzo, Teatro Politeama Greco, il Chiostro dell’ex Convento dei Teatini, l’ex conservatorio di Santa Monica, vivranno una vita inedita e saranno la cornice ideale di dibattiti, proiezioni, spettacoli e laboratori. L’iniziativa nasce da un’idea di Aris e Assoelettrica, partner nell’ideazione e nella realizzazione della manifestazione. Il festival sarà l’occasione per affrontare un discorso su una “nuova cultura dell’energia”; una cultura condivisa dal mondo dell’università, della tecnologia, della scienza, dell’impresa, della politica e dalla cittadinanza, affinché l’energia possa costituire il perno di un nuovo rinascimento italiano e trasformarsi in opportunità unica per il Paese.

Per farlo, sono stati coinvolti scienziati di fama, politici, imprenditori, ambientalisti, giornalisti. Insieme per discutere e condividere con un pubblico attento e curioso una nuova possibile idea di energia per il futuro. Una cultura partecipativa che veda tutti direttamente impegnati e coinvolti. Questa prima edizione del Festival dell’Energia vuole essere un’occasione per cominciare un lavoro paziente di elaborazione di una nuova cultura dell’energia. È un’opportunità per rispondere a un bisogno che emerge con evidenza nei dibattiti televisivi, sui giornali, nelle discussioni di tutti i giorni: il bisogno di chiarezza su un tema complesso, fondamentale e urgente.

Ecocho: navigando in internet si contribuisce a piantare alberi

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Si chiama Ecocho ed e’ il nuovo motore di ricerca ecologico lanciato dall’Australia in 14 Paesi, tra cui l’Italia. Lo slogan è You search. We grow trees, Ecocho pianterà due alberi ogni mille ricerche effettuate su internet tramite Yahoo e Google, i due motori di ricerca americani presenti nella maschera del sito australiano www.ecocho.com, contrastastando così le emissioni inquinanti di anidride carbonica. Il motore di ricerca “verde” in Italia potrebbe avere un grande successo: basta pensare che nel 2007 Google e Yahoo! hanno ottenuto percentuali di utenza rispettivamente del 94 e del 21%.

Risparmiare l’acqua con una dieta equilibrata: Virtual Water, poster da cucina

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L’acqua dolce è una risorsa fondamentale per la nostra vita e per quella del pianeta e, per non consumarne troppa, possiamo optare per un regime alimentare basato sulla quantità di acqua impiegata per produrre questo o quell’alimento.

Questa l’idea di Timm Kekeritz, designer tedesco che per la creazione del suo Virtual Water, poster da appendere in cucina e a cui far riferimento ogni volta che si prepara il pranzo, si è ispirato a dati scientifici che spiegano quanta acqua ci è voluta per produrre quello che mangiamo. Per produrre un pezzo di formaggio ci vogliono 2500 litri d’acqua, per una sola bistecca di manzo quasi 5000 litri.

DOP: due week end all’insegna del gusto e della qualità

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Denominazione di origine protetta, meglio nota con l’acronimo DOP, è un marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito – solitamente per legge – a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti. In altre parole: un formaggio DOP deve essere fatto con latte di vacche allevate in zona, così come un salume DOP deve essere ricavato dai suini locali. La DOP nasce (insieme alla IGP) nel 1992 grazie al Regolamento CEE 2081/92 della Comunità Europea, ed è valida solamente per i prodotti agroalimentari (vini e bevande alcoliche esclusi). È quella che impone le norme più stringenti in assoluto, e quindi è quella che garantisce più di tutte il consumatore.

Ogni prodotto DOP, per diventare tale, deve rispettare un disciplinare di produzione che vincola tutte le fasi della produzione e della trasformazione. Generalmente tutti i prodotti DOP hanno un consorzio di tutela: un organismo composti da produttori e/o trasformatori aventi come scopo la tutela, la promozione e la valorizzazione dello stesso. Essi hanno anche un ruolo di informazione al consumatore e di vigilanza sulle produzioni.

La Puglia va a idrogeno, prima rete di distributori per auto al mondo

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Forte lo schieramento della Regione Puglia dalla parte dell’ambiente e dell’energia verde. Dopo aver sfruttato il sole che bacia il tacco per il fotovoltaico e la forze del vento che soffiano tra Adriatico e Ionio per produrre energia dll’eolico, è ora il momento dell’idrogeno, energia prodota dall’azione combinata di sole e vento.

Profetizzata da Rifkin, guru dei cambiamenti industriali pro energie alternative, si compie in Puglia una vera e propria rivoluzione: verrà creata, nel giro di un anno, a partire da maggio, la prima rete di distribuzione di carburante a idrogeno al mondo. Nelle sei province pugliesi saranno installati dei distributori di idrometano (70% metano e 30% idrogeno), capaci di alimentare tutte le auto con motore predisposto.

La fine del petrolio: squilibrio nel consumo tra Paesi del Nord e Sud del mondo

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La consapevolezza che il petrolio e le fonti fossili, ed in generale l’energia, fossero beni illimitati, da utilizzare con parsimonia, è un’acquisizione recente dell’umanità. All’orizzonte c’è infatti una linea rossa: la fine del petrolio.

Quanto dureranno le riserve di petrolio? Secondo la ExxonMobil , la maggiore compagnia petrolifera, i giacimenti petroliferi sono sufficienti, ai ritmi attuali, per la fornitura di petrolio fino al 2050. Secondo la BP Amoco, la seconda compagnia petrolifera, i giacimenti accertati sono, sempre ai ritmi di consumo attuali, sufficienti fino al 2044. La U.S. Geological Survey dopo uno studio durato cinque anni, ha concluso che il mondo ha riserve sufficienti per circa 80 anni ai ritmi di consumi attuali, circa due mila e trecento miliardi di barili, (313 miliardi di tonnellate). Ci sono poi i geologi del King Hubbert Center della Colorado School of Mines che ritengono che la produzione dell’oro nero toccherà il suo picco in questo decennio con 85 milioni di barili al giorno per poi scendere drammaticamente a 35 milioni nel 2020. Nessuno può dire con certezza quanto petrolio rimane, quasi tutti concordano che metà sia già esaurito.

GREEN CITY: nona edizione del premio “La Città per il Verde”

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Ormai si è ben lontani dal considerare il verde come semplice fatto decorativo come avveniva nei secoli scorsi, tanto più che esso può contribuire notevolmente a garantire una elevata qualità abitativa all’interno di una visione ecologica della città. Le funzioni del verde urbano per il controllo ambientale, fino ad oggi riconosciute e dimostrate su basi scientifiche, sono quelle di: abbassamento della temperatura ambientale nei periodi estivi di diversi gradi; il verde influisce sul mantenimento di un sano equilibrio fisico e psicologico dell’uomo offrendo momenti di relax a contatto con gli elementi della natura; non trascurabile inoltre è la funzione estetica del verde che eleva notevolmente la qualità del paesaggio urbano, oltre alla funzione di abbattimento dell’anidride carbonica dell’atmosfera.

Drammatiche previsioni sugli effetti dei cambiamenti climatici: primavera 2008

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Rondini in Toscana, orsi che si svegliano dal letargo, alberi in fiore, piselli e fave italiane gia’ sui banchi del mercato. Sono alcuni dei fenomeni resi noti dalla Coldiretti nel corso dell’incontro “Il clima cambia la primavera“. Anticipi delle fioriture, allungamento delle stagioni vegetative, variazione della distribuzione delle specie. Sono i primi effetti osservabili sul nostro patrimonio di biodiversità come risposta alle anomalie climatiche degli ultimi anni.

La crescente attenzione che si registra per le tematiche ambientali è giustificata senza dubbio dalle previsioni drammatiche degli esperti sugli effetti dei cambiamenti climatici, un aumento che potrà causare un forte aumento degli impatti con riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree, spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità e rischio di estinzione per circa 20-30 per cento delle specie vegetali e animali

prosegue Coldiretti. Sono 9 le specie vegetali messe sotto la lente della “Mappa della primavera”, (il progetto realizzato da Federparchi, Legambiente e Coldiretti con la collaborazione scientifica dell’Università degli studi di Roma “la Sapienza”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ): albero di Giuda, corniolo sanguinello, erica, mirto, ginestra, sorbo, sambuco, ulivo e castagno.

Allarme rifiuti: la montagna di spazzatura elettronica potrebbe presto sommergerci

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I Paesi ricchi stanno letteralmente inondando di spazzatura hi-tech i paesi del Terzo Mondo. Anziché impegnarsi nel riciclo e nello smaltimento, le nazioni industrializzate scaricano verso i Paesi poveri la responsabilità dello smaltimento. Computer, telefonini e televisioni che finiscono in discariche a cielo aperto o vengono bruciati, liberando sostanze molto tossiche per l´ambiente. I Paesi più colpiti: Cina, il porto nigeriano di Lagos (uno dei più colpiti), molte località indiane e africane. Questo perché scaricare la responsabilità dello smaltimento nei Paesi emergenti ha costi inferiori rispetto ai Paesi industrializzati.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti di natura elettronica è emerso in maniera drammatica negli ultimi anni. Dopo anni di disinteresse delle autorità e l’accumulo di materiali inquinanti di ogni tipo, l’opinione pubblica si è accorta della pericolosità di questi scarti. I dati ufficiali a livello europeo parlano di 8 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da materiale elettronico: circa l’80% di essi finisce in discarica insieme a tutto il resto. Va sottolineato che oltre ai materiali non biodegradabili questi rifiuti contengono sostanze altamente inquinanti. Stiamo parlando di piombo, cadmio e mercurio, tanto per cominciare, che finiscono nel sottosuolo o vengono disperse nell’aria. L’Italia all’interno dell’Unione europea incide per circa il 14% su queste cifre.

Le energie alternative generano un aumento di posti di lavoro e valorizzano l’imprenditoria locale

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Dai dati emersi dal “Renewable 2007 Global Status Report” (Ren21) l’industria eolica statunitense ha oltrepassato nel 2007 i 17 GW di potenza installata negli impianti eolici, circa un terzo dell’intera produzione mondiale di energia dal vento. Gli Stati Uniti d’America archiviano quindi una forte crescita nelle energie rinnovabili. L’ economia americana in recessione e petrolio alle stelle hanno portato ad investire nelle energie alternative: il caro-petrolio avvantaggia tutte le fonti di energia (rinnovabili e non).

L’uso delle fonti energetiche rinnovabili genera un aumento di posti di lavoro superiore a quello prodotto da un investimento analogo in fonti energetiche di tipo tradizionale (fossile e nucleare). A dirlo è il centro ricerca statunitense RAEL (“Renewable and Appropriate Energy Laboratory“) dell’università di Berkeley nel suo recente rapporto tra energia rinnovabile e occupazione. Nel rapporto viene anche dimostrato come le regolamentazioni ambientali non sono la causa della perdita di lavoro nel settore dell’energia tradizionale. Lo sviluppo delle tecnologie per le energie rinnovabili e pulite rappresentano un’opportunità concreta straordinaria a favore di occupazione e valorizzazione dell’imprenditoria locale. L’uso dell’energia rinnovabile permette di avviare un interessante ciclo di innovazione-investimento-occupazione, una scintilla per lo sviluppo locale per molte aree depresse.

Lexmark rinnova l’EarthDay in EarthMonth

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Lexmark è un’azienda statunitense che sviluppa e produce accessori per stampanti, incluse stampanti a getto d’inchiostro e laser, prodotti multifunzione, accessori e servizi per utenti privati e business. Lexmark per il 2008 ha deciso di trasformare la tradizionale giornata dell’anno dedicata alla promozione di “iniziative verdi” , l’EarthDay, in EarthMonth, un intero mese di iniziative.

Da sempre impegnata nella salvaguardia dell’ambiente e nei programmi di eco-compatibilità, Lexmark dedica un intero mese al tema Green attraverso un ampio programma di attività concrete, di tipo educativo e di tipo operativo, rivolte a tutti i pubblici dell’azienda, dai dipendenti ai Partner e fornitori fino ai clienti finali, siano essi aziende o privati cittadini. Lexmark sostiene, con un proprio progetto, durante il mese di aprile, Rainforest Foundation UK , l’organizzazione internazionale che garantisce il sostegno finanziario alle iniziative realizzate localmente dalle associazioni delle popolazioni indigene, per salvaguardare e gestire in modo sostenibile lo sviluppo delle foreste pluviali tropicali.

UE: Progetto Clean Sky contro l’inquinamento aereo

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In questi ultimi anni, i viaggi low cost hanno fatto lievitare il traffico aereo e l’inquinamento correlato , esso è di gran lunga la fonte di emissioni di gas serra che cresce più in fretta. Difatti secondo i calcoli di Paul Wennberg del California Institute of Technology, il trasporto aereo arriva a incidere per un 10% sul totale dell’effetto serra. Perché aumenta l’utilizzo dell’aereo? Se i biglietti aerei costano poco, incoraggiando le ali anziché le rotaie, è a causa di due anomalie inquietanti. La prima: mentre la benzina è pesantemente tassata, il kerosene è esentasse ovunque nel mondo. Le compagnie aeree si oppongono alla tassazione del kerosene con il pretesto che i poveri dovranno pagare di più i biglietti.Le regole poste dall’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile (ICAO), organismo dell’ONU finalizzato a promuovere il trasporto aereo, impediscono ai singoli Paesi di cambiare la situazione. Ecco perché in molti preferiscono giustamente l’aereo: più veloce e meno costoso!