No alle trivelle nel Canale di Sicilia

Alla ricerca del petrolio perduto, perforando a morte la biodiversità, un patrimonio immenso di flora e fauna marina, presente nel canale di Sicilia, per scovare granelli di energia nascosti nelle profondità ignorando l’impatto ambientale di simili perlustrazioni, ferite altrettanto profonde per gli ecosistemi. Uno scempio che verrà avviato dalla Audax Energy al largo di Pantelleria. Dopo l’appello di Greenpeace al Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo, un’altra voce si leva forte contro le trivelle in questo tratto di mare, quella della LIPU che ha sempre combattuto per difendere gli habitat degli uccelli marini proprio in quell’area e che ora rischia di veder vanificati gli sforzi compiuti per tutelare la fauna.

Nucleare, Margherita Hack: “Sì al referendum ma la ricerca deve continuare”

Nucleare: la Cassazione ha aperto al voto del 12 e del 13 giugno, restituendo di fatto il diritto di esprimersi sul futuro ambientale ed energetico del Paese ai cittadini. Grande apprezzamento è stato espresso dagli ambientalisti, dall’Idv, dal Pd e dai comitati civici che si battono per promuovere il referendum.

Margherita Hack, fisico fiore all’occhiello nel panorama scientifico italiano, le cui posizioni pro-nucleare sono note e rispettate anche perché coerenti con il suo profilo, interpellata in questi giorni dalle agenzie di stampa sulla decisione della Corte, ha rilasciato delle dichiarazioni in difesa del referendum e della libertà di scelta e di partecipazione democratica alle decisioni del Paese, pur sottolineando che la ricerca deve continuare e non può subire battute d’arresto.

Polveri sottili, a svelarne l’identità una ricerca pugliese

Una ricerca compiuta dalla Regione Puglia ha svelato interessanti aspetti sulle polveri sottili, anche note come particolato atmosferico, PM.
Lo studio su La vera identità delle polveri sottili è stato condotto dal dipartimento di Chimica dell’Università di Bari e dal dipartimento di Fisica dell’Università del Salento in collaborazione con le società Lenviros s.r.l e Fai Instruments s.r.l.

Le polveri sottili sono nocive, e questo già si sapeva. Ma determinante per comprenderne la pericolosità non è la loro dimensione, ma la loro provenienza: le particelle che provengono dallo smog e dal traffico cittadino sono leggere e molto dannose per la salute; quelle che arrivano dal deserto del Sahara sono più pesanti ma non pericolose. Le polveri sottili al Nord sono molto nocive perché provenienti per lo più dallo scarico delle auto; quelle che circolano nell’aria dei Paesi Mediterranei e del Sud Italia non sono dannose perché arrivano dai deserti dell’Africa.

Progetto Neem, estratto dai ghiacci polari l’archivio climatico del pianeta

Il 27 luglio scorso sono stati estratti dai ghiacci della Groenlandia 2 chilometri e mezzo di carote di ghiaccio, sette volte la Tour Eiffel, 17 tonnellate di peso in totale che permetteranno ai climatologi di ricostruire la storia climatica del periodo Eemiano (i 150.000 anni compresi tra le ultime due glaciazioni).

Questa l’impresa compiuta da tecnici, glaciologi, paleoclimatologi di Neem (North Greenland Emian Ice Drilling), progetto internazionale che ha coinvolto 14 Paesi tra cui USA, Belgio, Germania, Svizzera, Svezia, Corea del Sud e Gran Bretagna, diretto dalla ricercatrice danese Dhal Jensen, svoltosi in 3 campagne dal 2008 al 2010 e finalmente concluso il 27 luglio scorso carotando l’intero spessore del carapace di ghiaccio che ricopre la Groenlandia.

Enea, oggi ripartono i reattori sperimentali

I reattori nucleari del Centro Ricerche Casaccia, il principale complesso di impianti e laboratori Enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’Energia e lo sviluppo economico sostenibile) in Italia, oggi sono stati riaccesi per festeggiare il 50^ anniversario della Casaccia.
Aperta nel 1960, la struttura Casaccia nei pressi di Roma, è da sempre il laboratorio di formazione dei tecnici italiani sull’energia nucleare e sui reattori e attualmente, a seguito delle normative varate in campo energetico e nucleare, l’Enea si pone come strumento di divulgazione scientifica e tecnica necessario nell’attuale situazione politica e ambientale, relativa al nucleare.

Per l’occasione sono stati riavviati, ufficialmente, i reattori nucleari Tapiro e Triga, ossia Taratura Pila Rapida a potenza 0 (Tapiro) e Training, Research, Isotopes, General Atomics-Reattore casaccia 1 T (Triga). I due reattori durante questi anni non sono stati tuttavia disattivati del tutto, ma sono stati impiegati per ricerche nel campo della medicina nucleare. Il loro utilizzo può spaziare dall’automobilistica, all’industria petrolifera, aerospaziale e persino nell’arte, per compiere analisi non distruttive dei pigmenti e dei materiali di fattura delle opere artistiche.

Agricoltura sostenibile, Galan: “fare i conti con ricerca e innovazione”

Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan, nel corso del suo intervento alla 386esima sessione del Comitato di Sicurezza Alimentare in corso alla Fao a Roma, ha parlato di un nuovo modello di agricoltura sostenibile che risollevi i Paesi poveri dalla fame e che si avvalga della ricerca e dell’innovazione, sfuggendo a quella che il ministro stesso definisce un’agricoltura ideologicamente manipolata.

Il punto di vista del ministro si volge nella direzione di

un’agricoltura sostenibile che concili le esigenze dell’economia con quelle della qualità della vita e dell’ambiente, in un rapporto di equilibrio e di reciproco rispetto ma che sappia fare i conti con la ricerca e l’innovazione.

Protocollo di Kyoto, partono gli stanziamenti statali da 600 milioni di euro

Il G8 sull’ambiente deve aver fatto bene al Governo italiano perché finalmente, a 7 anni di distanza dall’attuazione (sulla carta) del protocollo di Kyoto, ha finalmente stanziato ben 600 milioni di euro per tentare di raggiungere tali obiettivi.

Dopo la discussione sul tentativo di salvataggio dell’economia o dell’ambiente, si è capito che le due cose vanno di pari passo, ed in questo modo, stimolando il miglioramento ambientale, si stimolerà anche l’economia. Questi 600 milioni, messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente, saranno destinati in base alle macroaree italiane a seconda delle necessità, le quali saranno all’incirca per il 40% al Nord, 40% al Sud e 20% al Centro, suddivise in 7 campi d’azione nella prima tranche di finanziamenti da 200 milioni.

SimCity versione ecologica, la Green Energy in un gioco

Se siete patiti di videogames, avrete sicuramente sentito parlare delle realtà virtuali create dalla EA Games. Malgrado io sia una fan dei simulatori di vita virtuale The Sims, basati più sulle vicende personali che non sulla gestione ambientale, ho avuto modo di apprezzare anche la versione SimCity, nelle varie edizioni che si sono succedute, che insegna a costruire e a gestire una città, realizzando edifici pubblici, case, strade, scuole e aree verdi.

Bene, proprio basandosi sul videogame Simcity ed integrandosi alla versione SimCity Societies, il sito AlternativeEnergy.com ha lanciato un nuovo modulo educativo per bambini di età compresa tra i sei e i dodici anni dal programmatico titolo GreenCity.
Si tratta di dieci lezioni, ognuna delle quali consiste di due parti: una prima sezione videogioco e una seconda sezione di esempi applicati alla realtà.

Proposta shock del Governo: tagliare le spese ambientali per recuperare l’Ici

Gli effetti del taglio dell’Ici cominciano a farsi sentire. Chi si sfregava le mani ed esultava perchè nella prossima dichiarazione dei redditi avrebbe risparmiato qualche centinaio di euro perchè non dovrà più pagare l’Ici, forse farà meglio a mettersi una mano sulla coscienza e chiedersi se davvero ci ha guadagnato.

Il taglio della più federale delle tasse (in tema di federalismo fiscale) ha già prodotto i primi danni: il primo, annunciato qualche giorno fa, è stato tagliare i costi sulla sicurezza stradale. Gli altri sono di poche ore fa: taglio alla ricerca, al recupero del patrimonio, alla cultura. Chi ci va di mezzo, ovviamente, è ancora una volta l’ambiente, e la nostra salute.

Bush ha deciso, gli orsi polari sono salvi

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La decisione del Governo americano è arrivata, e gli animalisti possono finalmente esultare: Bush ha confermato gli orsi polari come razza in via d’estinzione, l’Alaska non sarà più trivellato.
La (sofferta) decisione è arrivata la scorsa settimana, più in silenzio di quanto ci si aspettava, data l’importanza dell’evento.

Ne avevamo parlato 15 giorni fa, ponendovi, in breve, la questione se fosse stato meglio salvaguardare l’habitat naturale degli orsi oppure trivellare i giacimenti di petrolio dell’Alaska per far abbassare il prezzo della benzina. Ovviamente il risultato è stato scontato, nessuno vuol vedere sparire l’ennesima specie dalla faccia della Terra, e questo l’avrà pensato anche Bush, che per la prima volta nella storia americana, ha anteposto una razza animale agli interessi economici. La decisione è arrivata dopo una ricerca del Ministero degli Interni Usa, che ha capito che, sfruttando quelle zone, i ghiacciai si sarebbero sciolti per due terzi della loro consistenza attuale entro il 2050, lasciando agli orsi davvero poco terreno sul quale sopravvivere.

Sconvolgimenti globali a causa delle emissioni di CO2

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Una ricerca finanziata dall’UE ha rivelato che con l’aumento delle emissioni di CO2 il suolo delle foreste tropicali potrebbe rilasciare nell’atmosfera una quantità maggiore del carbonio da esso immagazzinato.

Tali sconvolgimenti nell’equilibrio del carbonio potrebbero rivelarsi particolarmente importanti ai tropici, poiché le foreste tropicali custodiscono quasi il 30% del carbonio globale del suolo, il che le rende una componente essenziale del ciclo globale del carbonio

aggiungono i ricercatori.

Come si spiega questo paradosso? La causa principale si trova nella lettiera.

Poiché la caduta di lettiera rappresenta un importante flusso di carbonio dalla vegetazione verso il suolo, le variazioni nell’apporto di lettiera avranno probabilmente conseguenze di vasta portata per la dinamica del carbonio del terreno. Esistono importanti legami fra i processi che avvengono sopra e sotto la superficie del suolo e occorre comprendere tali legami per poter valutare l’impatto del cambiamento globale e dei turbamenti provocati dall’uomo sugli ecosistemi naturali

spiegano i ricercatori dell’Università di Cambridge del Regno Unito e dello Smithsonian Tropical Research Institute di Panama nel loro articolo pubblicato sulla rivista PLoS One.

Celle solari dipinte sulle pareti: il futuro del fotovoltaico

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La notizia di un’importante innovazione sta scuotendo in questi giorni il mondo dell’ energia rinnovabile. Ricercatori della Swansea University stanno sviluppando una nuova tecnologia amica dell’ambiente, che potrebbe generare una quantità di elettricità pari a quella che producono cinquanta parchi eolici in un anno.

Il dottor Dave Worsley sta studiando il modo di dipingere le celle solari sulle superfici flessibili in acciaio, usate comunemente per rivestire gli edifici.
Abbiamo collaborato con l’industria siderurgica per decenni -spiega il dottor Worsleyma la nostra attenzione si è concentrata sinora solo sul miglioramento della lunga durata e resistenza alla corrosione dell’acciaio, senza pensare a come migliorare la superficie esterna dei rivestimenti per ottenere qualcosa in più della semplice resistenza.