Puliamo il mondo, al via la 17^ edizione

Dal 24 al 26 settembre un solo grido deve accomunare tutti, in qualsiasi Paese ci troviamo: “Puliamo il mondo“. L’idea, nata in Australia sotto il nome di Clean up the World, è giunta in Italia grazie all’impegno di Legambiente che dal lontano 1993 l’ha “importata” e l’ha diffusa sempre più in tutta la nazione. Oggi è arrivata alla diciassettesima edizione.

Dal 1995 poi si è aggiunto anche l’impegno della Rai che anche quest’anno, come avviene ormai da quindici anni, seguirà in diretta le varie manifestazioni che avverranno nelle varie piazze d’Italia. L’idea è molto semplice: tutti, dai comuni cittadini ai volontari di Legambiente o delle altre associazioni ambientaliste, sono chiamati in questo fine settimana a ripulire una parte del proprio territorio abbandonata a sé stessa.

Foresta boreale: la distruzione del polmone del Canada in una mostra fotografica (gallery)

La deforestazione è un problema che tutti conosciamo, ma che spesso non è ben compreso dai non addetti ai lavori. Per far rendere conto di questa immane tragedia che colpisce vaste aree del pianeta, e che pagheremo tutti noi, anche se abitiamo a migliaia di chilometri di distanza, Jiri Rezac, fotografo di Greenpeace, ha appena realizzato “Tarnished Earth”, una drammatica galleria fotografica, la quale racconta la distruzione della foresta boreale canadese.

Quest’area è una striscia di conifere che separa la tundra a Nord e la foresta pluviale temperata e boschi di latifoglie a Sud. La mostra sarà gratuita in quanto il fotografo ha deciso di esporla non in un museo, ma in strada, in modo che possa raggiungere chiunque cammini lungo la South Bank di Londra dal 14 settembre prossimo e per le quattro settimane successive.

Stop ai sacchetti di plastica, al via petizione online Legambiente

Una petizione online, per dire basta ai sacchetti di plastica. Cambiare si può, partendo da un piccolo gesto, una rivoluzione minuscola nelle nostre abitudini quotidiane, in questo caso la spesa, che può però dare enormi risultati in termini di tutela dell’ambiente. E’ l’iniziativa promossa da Legambiente per far sì che l’Italia dica addio, insieme agli shopper che non rispondono ai criteri fissati dalla norma tecnica comunitaria EN 13432, anche alla maglia nera europea, l’ennesima, che ci vede primeggiare con 300 buste a testa all’anno.

Tra l’altro, la sporta ed il sacchetto per la spesa riutilizzabili sono tornati di moda e con un solo gesto risparmiamo soldi e garantiamo la sopravvivenza a milioni di tartarughe, pesci ed uccelli marini che affrontano ogni giorno i pericoli di quest’orgia di plastica, come l’ha definita Legambiente.

Marea nera, Greenpeace scopre petrolio nascosto sotto la sabbia

Come abbiamo potuto dimostrare già tempo fa, la BP ha mentito (ancora una volta) affermando che il petrolio disperso durante i quasi 4 mesi di apertura della falla era stato tutto ripulito. Oltre ai vari fattori già analizzati, ne andava considerato un altro, e cioè che le popolazioni che vivono lungo le coste denunciavano gli operai della compagnia petrolifera, accusati di nascondere il petrolio sotto la sabbia.

Così un gruppo di attivisti di Greenpeace è andato ad indagare, ed ha trovato una sorpresa decisamente poco piacevole. Sulle spiagge dell’isola di Horn, al largo del Mississipi, è bastato scavare piccoli buchi nella sabbia per vedere il colore della stessa cambiare dal tipico colore giallastro in uno sempre più scuro, fino al nero. Avevano trovato il petrolio.

Greenpeace contro Facebook, “togliere l’amicizia” al carbone

Nella sua battaglia contro le energie sporche, Greenpeace sposta ora l’attenzione sul carbone, la fonte energetica più inquinante in assoluto. Stavolta a finire sotto la lente d’ingrandimento dell’associazione no-profit è Facebook il social network più famoso del web, accusato di “sporcare” con i suoi server.

In particolare sotto accusa è il nuovo data center di Prineville, in Oregon, grande il doppio rispetto all’attuale, e che è completamente alimentato da una centrale a carbone. La richiesta degli ambientalisti è chiara: fare come fanno altri colossi dell’informatica come ad esempio Google, e cioè passare dalle vecchie centrali inquinanti a quelle più moderne alimentate da fonti rinnovabili. Se non completamente, già una parte del totale dell’energia che serve per far funzionare tutto il sistema sarebbe una grossa mano all’ambiente.

Rischio estinzione specie acquatiche Africa, l’allarme dell’IUCN

La perdita della biodiversità è uno dei problemi più impellenti che i Governi di tutto il mondo devono affrontare in questo periodo, forse anche più rispetto all’inquinamento. Fare a meno della biodiversità significa infatti perdere risorse basilari per il sostentamento umano, significa perdite economiche, e soprattutto messa in pericolo di intere aree geografiche.

La situazione poi diventa ancor più preoccupante quando si tratta dell’Africa, come sottolinea l’ultima ricerca pubblicata dall’IUCN (Unione mondiale per la conservazione della natura), la quale ha stabilito che oltre una specie su cinque (circa il 21%) che abita le zone umide del Continente nero è a forte rischio di estinzione.

Greenpeace blocca piattaforma petrolifera in Groenlandia

Da alcune settimane le barche di Greenpeace stanno facendo il giro del mondo alla “caccia” delle trivellatrici che, per cercare petrolio in alto mare, mettono in pericolo l’intero ecosistema, esponendolo al rischio di un’altra marea nera (e non solo). E così ieri gli attivisti sono riusciti nel loro intento: bloccare una piattaforma al largo della Groenlandia.

La struttura della Cairn Energy si chiama Stena Don ed è stata presa d’assalto nella notte da alcuni “climber” (scalatori professionisti) che si sono arrampicati su fino in cima con l’intento di bloccare i lavori. Se non c’è il massimo della sicurezza, non si può procedere con le operazioni di trivellazione, e di certo alcune persone a diverse decine di metri di altezza non lasciano in sicurezza un colosso del genere.

Sviluppo sostenibile, nasce nuovo organismo Onu

L’ONU ha istituito un nuovo organismo per lo sviluppo sostenibile per risolvere in modo concreto la povertà e la fame nel Mondo. Si tratta del Panel on global sustainability, un ente predisposto alla crescita delle popolazioni disagiate e alla tutela dell’ambiente.

Il concetto di sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta nel 1987 dal rapporto Brundtland della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED), così chiamato dal nome della presidente di quell’anno. Come si legge nel testo dello Our Common Future,

Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.

Dimissioni capo Ipcc: errata la previsione sullo scioglimento dei ghiacciai in Himalaya

Rajendra Pachauri, a capo del panel scientifico dell’ONU sui cambiamenti climatici, ha deciso di farsi da parte dopo una verifica indipendente del suo lavoro effettuata da un gruppo di esperti guidato dal premio Nobel per la Pace Al Gore i quali hanno accusato l’Ipcc di gravi errori di valutazione.

Pachauri è stato il bersaglio preferito delle accuse riguardanti le basi scientifiche dei cambiamenti climatici, tra cui le accuse di conflitto di interessi ed imprecisione nelle valutazioni del gruppo di esperti intergovernativi sui cambiamenti climatici (IPCC), che lo scienziato indiano presiede dal 2002. L’errore più grave che gli viene contestato è stata la valutazione dello scioglimento dei ghiacciai himalayani i quali, secondo i suoi calcoli, potrebbero sparire entro il 2035.

Caccia, riapertura della stagione venatoria 2010: le novità della legge Comunitaria

Il 1 settembre è fissata la pre- apertura della stagione della caccia, ma già si alzano le polemiche delle associazioni ambientaliste per contestare l’applicazione da parte delle regioni della nuova legge Comunitaria, la legge 42, che modifica la precedente legge 157/1992 sulla caccia approvata nei mesi scorsi, a maggior tutela degli animali.

I cambiamenti più significativi introdotti dalla nuova legge Comunitaria riguardano la possibilità di prolungare la caccia per i primi 10 giorni di febbraio, posticipando però la riapertura a settembre; e il divieto di caccia agli uccelli in periodo di migrazione e alle specie in periodo di riproduzione, assistenza ai cuccioli e accoppiamento. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha divulgato alle regioni un documento con le novità introdotte dall’art. 42 e le linee guida per la stesura dei calendari venatori.

Incendi in Russia, un danno da 238 miliardi di euro

Quello che è accaduto quest’estate in Russia è senza dubbio uno dei peggiori disastri ambientali a livello mondiale della storia. Ancora la stima dei danni precisa è impossibile da fare, e probabilmente non lo sarà mai a causa delle troppe variabili da conteggiare, ma stando ai calcoli degli ultimi giorni, quando pare che il peggio sia passato, il danno quantificabile in termini economici dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 miliardi di dollari, o 238 miliardi di euro.

A stabilirlo sono stati un gruppo di ecologisti russi, i quali si oppongono ai dati forniti dal Governo russo. Anche secondo organizzazioni internazionali come WWF e Greenpeace Russia, le stime del Governo vanno al ribasso di almeno 5-10 volte, e così hanno tentato di stimare i danni con i loro mezzi.