Foresta boreale: la distruzione del polmone del Canada in una mostra fotografica (gallery)

La deforestazione è un problema che tutti conosciamo, ma che spesso non è ben compreso dai non addetti ai lavori. Per far rendere conto di questa immane tragedia che colpisce vaste aree del pianeta, e che pagheremo tutti noi, anche se abitiamo a migliaia di chilometri di distanza, Jiri Rezac, fotografo di Greenpeace, ha appena realizzato “Tarnished Earth”, una drammatica galleria fotografica, la quale racconta la distruzione della foresta boreale canadese.

Quest’area è una striscia di conifere che separa la tundra a Nord e la foresta pluviale temperata e boschi di latifoglie a Sud. La mostra sarà gratuita in quanto il fotografo ha deciso di esporla non in un museo, ma in strada, in modo che possa raggiungere chiunque cammini lungo la South Bank di Londra dal 14 settembre prossimo e per le quattro settimane successive.

Eco-case, in Grecia appartamento sotto la roccia per farsi “abbracciare” dall’ambiente (fotogallery)

Abbiamo spesso parlato delle costruzioni ecologiche, le prime delle quali a diffondersi sono state quelle con i tetti verdi. Ma forse dobbiamo ripensare il termine “tetto verde”, perché in molti climi potrebbe essere di altri colori, come in questo edificio in Grecia, costruito da Deca Architecture ripreso dal sito Designboom.

Anche se di solito evitiamo di scrivere su grandi case vacanza in quanto, per definizione, non sono molto verdi, il modo in cui questa costruzione riempie una valle altrimenti desolata, e soprattutto come lo fa, con questi lavori di copertura esterna, è estramemente affascinante.

Riciclaggio creativo, una scultura fatta da casse di birra (fotogallery)

Avete finito di festeggiare a casa con i vostri amici, cosa ne fate della cassa di birra vuota? Una cassa o poco più in casa diventa un problema, e la maggior parte delle volte finisce nel bidone dell’immondizia, e di lì in discarica; pensate a cosa ne dovrebbero fare i gestori dei locali che ogni giorno ne devono smaltire qualche centinaio. Un gruppo di studenti ha trovato la soluzione: farci delle sculture.

Il padiglione sperimentale Boxel è stato progettato e realizzato dagli studenti del dipartimento di architettura durante il semestre della scorsa estate nel campus dell’Università di Scienze Applicate di Detmold (Germania). Il design espressivo da Henri Schweynoch è riuscito, in un concorso estemporaneo, a creare uno scenario generoso per le presentazioni, concerti, eventi e raduni del campus riciclando ciò che sarebbe andato altrimenti ad intasare le discariche.

Riciclaggio creativo, opere d’arte dai biglietti della lotteria

Solo pochi fortunati vincono grandi cifre alla lotteria, settore mai in crisi, o giocando al gratta&vinci e magari potranno permettersi la casa ecologica dei propri sogni, nella migliore delle ipotesi. Tutti gli altri, beh, tutti gli altri inquinano. Ogni anno milioni di biglietti non vincenti si trasformano in immondizia. Da qui l’idea di un team di artisti ricicloni di creare vere e proprie opere d’arte impiegando i pezzetti di carta usati delle lotterie, o almeno la maggior parte, vale a dire quelli sfortunati.

A farlo Lauren Was e Adam Eckstrom, laureati alla Rhode Island School of Design, che hanno scolpito speciali creazioni per la loro mostra dal titolo che rende bene l’idea di tanti biglietti della lotteria accumulati l’uno sull’altro: Ghost of a dream. Ovviamente non sono mica posizionati a caso, ma in composizioni che prendono la forma di una casa, la Dream Home, costruita con 70.000 dollari in biglietti della lotteria, poi c’è la Dream Car realizzata impiegando 39.000 dollari sperperati, la Dream Vacation che ne vale 29.000.

Sting mette in vendita i suoi prodotti biologici in Toscana (fotogallery)

Ci eravamo già occupati tempo fa della nuova attività di Sting, il famoso cantante che, tra un concerto e l’altro, aveva deciso di andare a vivere nelle campagne della Toscana per fare “l’agricoltore per passione”. Ieri però l’artista ha annunciato che aprirà il commercio dei suoi prodotti all’Italia, e li venderà nel paesino che lo ospita, Figline Valdarno, in provincia di Firenze.

Come un vero e proprio coltivatore eco-friendly, l’ex cantante dei Police ha deciso di rendere più pulita anche la sua attività, dato che dopo aver coltivato con tante attenzioni ecologiche i suoi 300 ettari di boschi, uliveti e pascoli, poi rivendeva tutto sul mercato inglese. E così ora ha deciso di cambiare il tiro e rimanere un po’ di più sul commercio a zero chilometri, aprendo la sua azienda al mercato italiano.

Funghi, spazzini per natura (fotogallery)

Dal deserto al mare profondo, in mezzo alle radiazioni e alla salsedine, sulla terra e persino nello spazio, i funghi sopravvivono. Hanno il potere di uccidere con il loro veleno, ma anche di guarire, forniscono cibo e sono in grado di ripulire l’ambiente dall’inquinamento, ma l’aspetto più importante è che sono essenziali per la continuazione della vita sulla terra.

I funghi sono intorno a noi, ovunque ed in qualsiasi momento, anche se ce ne accorgiamo solo quando fioriscono. Potrebbe esserci un fungo nel pane, nello yogurt, o nella sua forma più spettacolare, un bel fungo che spunta dal terreno nella foresta. Come lo Xeromphalina campanella, comune in tutto il Nord America ed anche in alcune zone d’Europa, compreso l’estremo Nord dell’Italia. Questo fungo non è tossico, ma il suo sapore amaro lo rende sgradevole da mangiare.

Ambiente, il mondo in pericolo nei disegni dei bambini cinesi (fotogallery)

Lo sguardo attento e sensibile alle tematiche ambientali dei bambini cinesi emerge in tutta la sua crudezza nei disegni vincitori del concorso organizzato dalla Luo Hong Environment Foundation, in collaborazione con l’UNEP, lo United Nations Environment Programme.
L’album, con le rappresentazioni più espressive di un mondo in pericolo, minacciato nella biodiversità da inquinamento e disastri ambientali, è stato pubblicato anche sulla pagina facebook dell’Unep.

E non potevamo non condividere la proiezione su carta, nero su bianco, di una terra devastata disegnata dalle matite dei bambini, così come la vedono, così come gli viene tramandata dalle generazioni precedenti. Un’eredità pesante, fatta di colori neri come il petrolio, di animali in via di estinzione ed in fuga spaventati, di cieli grigi, fumi tossici, tigri che piangono implorando la restituzione della loro pelliccia,  scenari di un futuro incerto.

Oggi è la giornata mondiale della tigre (fotogallery)

Il 2010 è l‘anno della tigre. Oggi 29 luglio è la giornata mondiale della tigre, celebrata in tutto il mondo, con numerose iniziative soprattutto nei 13 Paesi in cui vive questo affascinante felino: Bangladesh, India, Myanmar, Thailandia, Cambogia, Indonesia, Cina, Malesia, Vietnam, Laos, Bhutan, Nepal e Russia. Lo scorso 12 luglio si è tenuto un vertice internazionale a Bali, in Indonesia, per discutere del futuro incerto della specie. Perché tutte queste attenzioni per la tigre? La risposta è solo una: la tigre è in pericolo. In grave pericolo. Rischia l’estinzione per la scomparsa del suo habitat con la deforestazione nell’isola di Sumatra, per colpa delle prede che scarseggiano, ma anche e soprattutto a causa della caccia illegale che infrange persino le barriere delle riserve, e che è dovuta alla continua richiesta di parti di tigre per la medicina e le tavole cinesi.

Le cifre sugli ultimi esemplari rimasti diffuse dal WWF fanno rabbrividire: stando alle ultime rilevazioni avvenute nel 2007 nel mondo ne sarebbero rimaste davvero poche

di Panthera tigris in Indocina, Indonesia (Giava, Sumatra), Asia continentale orientale, India sarebbero rimasti complessivamente non più di 7.000 esemplari. Di tigre indiana in libertà se ne contano non più di 4500. Di tigre siberiana, il felino più grande del mondo, in Russia si contano appena 200 esemplari. Tigri indo-cinesi in Thailandia e in Vietnam ne sono rimaste 1.000/1.800. Quantificate in 500 le tigri di Sumatra che vivono allo stato libero.

Firenze, inaugurato primo edificio a impatto zero (fotogallery)

E’ stato inaugurato oggi a Firenze il primo edificio residenziale della città a impatto zero, realizzato dall’impresa UrbanoCacciamani.
Sono intervenuti al taglio del nastro l’assessore all’ambiente Stefania Saccardi, il consigliere regionale Marco Carraresi, l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli, il presidente dell’Agenzia Fiorentina per l’Energia (AFE) Sergio Gatteschi e il direttore CasaClima di Bolzano Norbert Lantschern, che ha consegnato al costruttore la prima targa classe A.

Il fabbricato, ad alta efficienza energetica, si trova al centro del capoluogo toscano, in via Cittadella, angolo via delle Ghiacciaie. I 17 appartamenti dello stabile godranno di un risparmio energetico senza precedenti stimato nell’80% dei consumi, che sfrutta le nuove tecniche di costruzioni edili e la cosiddetta tecnologia del cappotto.
In pratica il microclima interno è garantito dalla dispersione di calore nulla e dalle facciate esterne ventilate in travertino.
Il riscaldamento degli ambienti avviene grazie ad una piccola caldaia a condensazione dei fumi con l’ausilio delle pompe di calore.

Turismo sostenibile, otto spiagge tra le più eco-friendly al mondo (fotogallery)

Sancho Bay, Fernando de Noronha, BrazilLa classifica è stata stilata da Mothernaturenetwork, se di classifica si tratta. In verità, queste sono solo alcune delle spiagge più eco-friendly, i paradisi made in Italy (qualche superstite, anzi più di uno, ce l’abbiamo anche noi) non vi figurano e da sostenitori del turismo in terra nostra quali siamo, crediamo che i parametri utilizzati per selezionare questi scorci di mare incantevoli ed illibati sarebbero soddisfatti da più di una delle nostre spiagge, a guardare bene. E dico a guardare bene perché tra le otto spiagge scelte dal popolare sito ecologista figurano, non a sorpresa, luoghi pressoché inaccessibili al turismo di massa, aree protette e dunque meno intaccate da inquinamento, rifiuti e da quello che io chiamo appiattimento da villaggio turistico globale.

Ad ogni modo, si tratta di otto spiagge che definire spettacolari è riduttivo, di una bellezza incontaminata che, solo ad ammirarla in foto, è da mozzare il fiato. Ma vediamole.

Biodiversità, il camoscio appenninico nel Parco dei Sibillini è “quasi” salvo (fotogallery)

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Il suo nome scientifico è Rupicapra pyrenaica ornata, ma è meglio conosciuto come camoscio appenninico o camoscio d’Abruzzo, e siamo andati molto vicini al perderlo definitivamente. Questo bellissimo quadrupede era stato inserito nella Lista Rossa dell’IUCN perché il suo numero, soprattutto a causa del bracconaggio, si stava riducendo drasticamente.

Per fortuna alla fine del 2008 le autorità del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise hanno tentato il tutto per tutto, con la migrazione assistita, catturando cioè 8 esemplari e liberandoli nel parco dove, al sicuro dai cacciatori, potessero vivere e riprodursi senza problemi. Un esperimento riuscitissimo, dato che nell’arco di poco più di un anno gli esemplari sono raddoppiati.

Cambiamenti climatici salvano farfalla blu dall’estinzione (fotogallery)

farfalla blu foto 6I cambiamenti climatici, se fanno la sfortuna di molte specie viventi, ne riabilitano altre. Lo abbiamo visto nel caso dei pesci e delle piante tropicali che stanno invadendo le acque sempre più calde dei mari di tutto il Mondo e per quanto riguarda la proliferazione di germi, virus e batteri, agevolati nella diffusione dalle alte temperature.
Oggi è il turno della farfalla blu di tornare a volare sui prati della Gran Bretagna: si tratta di una specie che venne considerata estinta nel 1979, la Large bleu, reintrodotta negli ultimi venti anni.

Il progetto di reinserimento è riuscito solo adesso proprio per le condizioni climatiche favorevoli, dettate dall’innalzamento delle temperature innescato dai cambiamenti climatici. Come spiega il professor Jeremy Thomas, del Centre for Ecology and Hydrology dell’università di Oxford, responsabile del progetto

solo ora che il clima si è riscaldato e sono stati scoperti posti accoglienti sulle colline Cotswolds la specie può tornare a ripopolarsi in Gran Bretagna.

Auto elettriche, fabbriche a basso impatto e riciclaggio per la svolta Eco2 della Renault

024All’Environment Workshop 2010 di Renault, svoltosi all’Eco2 Center di Parigi, è stata invitata la redazione di Ecologiae per testare i nuovi veicoli elettrici della gamma ZE, in uscita nel 2011- 2012, ricevere delucidazioni in merito alla politica sostenibile della casa automobilistica e allo sviluppo di nuove tecnologie sempre meno inquinanti.

Al centro degli obiettivi Renault compare la mobilità sostenibile per tutti. Automobili ecologiche ed economiche, con prezzi abbordabili sul mercato, amiche del cliente e dell’ambiente.
In particolare, l’azienda investe sullo sviluppo massiccio di infrastrutture, in primis le colonnine di ricarica,  per favorire l’acquisto di auto elettriche su larga scala. Grazie a più di 60 partnership con istituzioni governative ed enti private europei e non, la Renault punta all’espansione delle vetture elettriche.

Alla ricerca di Nemo…nella chiazza di petrolio (fotogallery)

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Se pensavate che le avventure del pesce pagliaccio ribelle del cartone animato Pixar Alla ricerca di Nemo, fossero finite, non disperate perché pare che le idee per il seguito non manchino. La nuova storia potrebbe nascere alla luce del peggior disastro ambientale che abbia mai colpito gli Stati Uniti, la perdita di petrolio della BP al largo del Golfo del Messico.

Un artista grafico ha redatto dei possibili manifesti-parodia del film di ciò che Alla ricerca di Nemo 2 potrebbe essere: un oceano fatto di petrolio. Se davvero un film così venisse effettivamente realizzato, non sarebbe uno scandalo, visto che una catastrofe come la fuoriuscita di petrolio BP non può non ispirare gli sceneggiatori di Hollywood.