Kit fotovoltaico: cos’è e a cosa serve

di Redazione 2

kit fotovoltaico

Ormai si sente parlare di pannelli fotovoltaici, energia solare  e diversi modi per auto-prodursi energia elettrica. Tutte soluzioni altamente ecologiche, ma spesso un po’ troppo confuse. Se avete fondi da investire, ma poca manualità, basta chiamare un installatore che vi può montare l’impianto fotovoltaico direttamente a casa, o aderire al nuovo piano della Beghelli, il “Tetto d’oro”, in cui è l’azienda a prendersi carico di tutte le vostre esigenze, dall’installazione alla parte burocratica, senza che alziate un dito.

Ma se siete degli amanti del fai da te, e volete risparmiare qualcosina, potreste procurarvi il kit fotovoltaico. Si tratta di un kit vero e proprio che vi viene spedito a casa (è difficile trovarlo nei negozi, ma è più agevole acquistarlo on-line), che contiene tutto ciò che vi serve per avere un impianto fotovoltaico domestico. Se poi volete auto-produrvi l’energia, o volete anche produrne di più per rimetterla in circolazione nella rete, guadagnandoci sopra, il kit fotovoltaico ve ne dà la possibilità.

Ma com’è composto questo kit? In primo luogo, ci sono i pannelli. A seconda della potenza che volete installare, ci saranno diverse quantità di pannelli. Essi vanno da 10 pannelli, per un ingombro di circa 15 metri quadrati, per una produzione di 2 Kwp (picco di chilowatt), man mano a salire, fino al più grande in commercio, quello che può andar bene per le aziende, non certo per un’abitazione, e cioè quello da 42 Kwp, composto da 210 pannelli per un totale di 320 metri quadrati.

Bisogna tener conto che il consumo medio di una famiglia è di circa 2 Kw o poco più, fino di solito ai 3 Kw. Installazioni più grandi sono consigliate se devono servire più appartamenti, ville molto grandi e con ampi consumi, o locali commerciali, fino alle installazioni maggiori per le aziende.

Nel kit, oltre ai pannelli, troviamo anche cavo elettrico unipolare, scatola di giunzione, inverter solare (il macchinario che converte il calore del sole in energia elettrica), dispositivi di contabilizzazione (segnano l’elettricità prodotta ed il funzionamento dell’apparato), cavo elettrico tetrapolare, struttura di sostegno, ed in più alcune aziende forniscono anche un manuale, spesso su dvd, per il conto energia, il quale spiega il funzionamento e la tariffazione del piano finanziario del fotovoltaico, dai finanziamenti a come ottenere i guadagni con l’immissione in rete dell’energia in surplus.

I costi variano, e possono andare dagli 8-9 mila euro per l’impianto da 2 Kwp (con punte anche di 12 mila per alcuni tipi di kit), a crescere di 3-4 mila euro per ogni Kw aggiunto, fino ad un massimo di oltre 200 mila euro per il kit da 42 Kw. Il risparmio, tenendo conto dell’impianto più comune, quello sui 9 mila euro per 2 Kw, è di circa 3-4 mila euro, perché si evita di pagare l’installatore, ma siccome non è di certo un gioco da ragazzi installare un impianto del genere, il consiglio è di farlo solo se si è veramente capaci, altrimenti meglio affidarsi ai professionisti.

Commenti (2)

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