Trivellazioni offshore fuori dai parchi marini, entra in vigore il decreto del Ministero dell’Ambiente

La bella notizia: è entrato in vigore ieri, giovedì 26 agosto 2010, il decreto sulla regolamentazione delle trivellazioni offshore in aree protette, pubblicato mercoledì 11 agosto sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale. Con questo provvedimento il Ministero dell’Ambiente mette in salvo dal rischio di sversamenti di petrolio, parchi marini dalla straordinaria bellezza, patrimonio di biodiversità dal valore inestimabile.

Al sicuro, tra gli altri, Pelagos, il santuario internazionale dei mammiferi marini, minacciato dalle trivellazioni per l’estrazione di gas e petrolio a sud dell’Isola d’Elba, tra Pianosa e Montecristo.

Biodiversità, l’ONU boccia il mondo

Per l’ONU tutti i Paesi del mondo stanno fallendo nella tutela della biodiversità. A farsi portavoce dell’amara conclusione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, è stato Ahmed Djoghlaf, segretario esecutivo della Convenzione Onu sulla Biodiversità, intervenuto nei giorni scorsi ad una conferenza svoltasi ai Kew Gardens di Londra.

E in effetti le cifre parlano chiaro: stando ai dati diffusi dagli scienziati, ogni giorno perdiamo tra le 150 e le 200 specie di piante o animali, con un’estinzione stimata di 1.000 volte superiore a quella naturale. Sotto accusa lo scarso impegno dei governi nella battaglia per la conservazione del patrimonio mondiale di flora e fauna. L’Italia, ad esempio, è in attesa di una legge quadro sulla biodiversità da ben 16 anni.

Desertificazione, il programma dell’UNEP per fermare l’avanzata dei deserti

Di un allarme desertificazione su scala globale avevamo parlato già tempo fa, con la pubblicazione dei risultati di uno studio spagnolo che metteva in guardia da un rischio riguardante addirittura il 38% del mondo. Come indicato da Montserrat Núñez, ricercatore presso l’Agro Food Research and Technology Institute (IRTA), il principale indiziato è il degrado del suolo:

Un uso del suolo che non sia sostenibile può portarne al degrado. Se questo accade nelle zone aride e semi-aride, come lo sono alcune aree della Spagna, questa degradazione porta alla desertificazione, e gli effetti possono essere irreversibili, perché i terreni coinvolti diventano totalmente improduttivi.

E torna a parlare del problema anche L’UNEP, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’ambiente che, in una nota diffusa in questi giorni, fa sapere che la desertificazione, causa la cattiva gestione delle risorse idriche, pratiche agricole scorrette e non da ultimo i cambiamenti climatici, avanza e minaccia molte aree, interessando oltre un miliardo di persone per un totale di 3,6 miliardi di ettari, pari ad un quarto della superficie terrestre.

Lucciole morte come pegno d’amore, un gesto romantico made in Cina

Ci risiamo. Tra il mercato delle bacchette di avorio che alimenta il massacro degli elefanti, il vigore sessuale e gli usi medicinali di parti di tigre, la cui richiesta sta portando alla profanazione delle riserve protette e la zuppa di pinne di squalo che è all’origine della barbara pratica del finning, non è inconsueto puntare ancora una volta il dito contro la Cina. Stavolta il problema è il business sorto intorno alle lucciole, donate come pegno d’amore, in quanto simbolo di romanticismo.

Vanno a ruba tra fidanzati e amanti, stando a quanto riportato dallo Shanghai Daily. Ma la cosa non piace al WWF, che critica l’ennesima pratica, moda o dir si voglia a scapito degli animali, e che stavolta colpisce nello specifico i luminosi insetti.

Legambiente, in Italia decine di spiagge a rischio crolli

Da Nord a Sud, passando per il Centro e le Isole, in Italia si contano decine di spiagge a rischio crolli, con quanto ne consegue per l’incolumità di bagnanti e turisti. A portare l’attenzione sul problema l’associazione ambientalista Legambiente. Nello specifico il pericolo viene dalle pareti rocciose che protendono sul mare, che non sarebbero abbastanza stabili né tanto meno messe in sicurezza in più di un punto della costa italiana.

Abbiamo avuto un sentore di questa instabilità, fortunatamente senza gravi conseguenze, in occasione del terremoto che ha colpito le Eolie nei giorni scorsi, che ha provocato il crollo di massi a Valle Muria, a Lipari. Se è vero, come ha fatto notare il capo della protezione civile Guido Bertolaso, che alcuni divieti non erano stati rispettati dai bagnanti che si trovavano nella zona, è pur vero che si tratta di un problema diffuso, esteso a gran parte della penisola. Come fa notare Legambiente, i chilometri di spiagge a rischio frane vanno dalle Cinque Terre, in Liguria, all’Arcipelago pontino, ad Alghero, al Gargano, al Conero.

Nucleare: inizio lavori per centrale iraniana

Ancora pochi giorni e dal 21 agosto la Russia darà il via al caricamento dell’uranio per l’impianto di Bushehr nel Sud del Paese. L’apertura di una centrale nucleare in Iran era attesa da 35 anni e, nonostante la richiesta di rinvio dell’Occidente, tra 3 giorni la centrale aprirà le sue porte.

La notizia è stata confermata da Ali Akbar Salehi, capo del programma nucleare iraniano.

WWF lancia il progetto cetacei a “impatto zero”

Cetacei a “impatto zero” è il nuovo progetto di salvaguardia di delfini, balenottere e capodogli lanciato da WWF in Italia e approvato da Costa Crociere, una delle principali compagnie di navigazione marittima, già da anni sostenitrice del WWF, per salvaguardare i cetacei del mare Nostrum.

Il programma è stato lanciato dall’associazione ambientalista francese Souffleurs d’Ecume in occasione dell’anno della Biodiversità e sarà attivo sin da questa estate.

Stabilimenti balneari, WWF: in Italia spiaggia libera è un miraggio

Si intitola Sabbia: l’oro di tutti a vantaggio di pochi, il dossier diffuso ieri dal WWF che punta il dito contro gli stabilimenti balneari italiani. Sono troppi, deturpano la costa con piscine e strutture poco eco-friendly e fanno sì che la spiaggia libera sia ormai diventata un miraggio nel nostro Paese. Questa la denuncia dell’associazione ambientalista contro quello che viene definito lo scandalo delle concessioni degli stabilimenti balneari.

Uno scandalo per diverse ragioni. Primo perché sono davvero troppi, pensate  che in meno di dieci anni il numero di stabilimenti è più che raddoppiato, e che quasi un quarto della costa italiana idonea per la balneabilità, ovvero 900 km su 4.000 km complessivi, è oggi occupata da 12.000 stabilimenti. In media ce n’è uno ogni 350 metri, con un’occupazione complessiva di circa 18 milioni di metri quadri.
Il canone per i gestori è di soli 50 centesimi al mese per metro quadro, in più non devono rilasciare scontrini fiscali per le attività connesse, e l’evasione fiscale, come reso noto di recente dalla Guardia di Finanza, è all’ordine del giorno.

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Marea nera, parte la spedizione di Greenpeace, obiettivo indagare sui danni all’ecosistema

Marea nera non è più soltanto l’incubo innescato nel Golfo del Messico dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, quel maledetto 20 aprile scorso. Ormai è diventato un modo di dire a identificare eventi simili o anche catastrofi che non hanno a che vedere con il petrolio ma hanno la stessa portata immensa della dispersione provocata dalla BP. Gli incendi che stanno colpendo la Russia sono stati appellati la marea nera di Mosca, a testimoniare che il mondo è rimasto profondamente colpito da quella falla inarrestabile che seminava morte in streaming e che non se ne dimenticherà tanto facilmente.

Ma l’incubo nero è lontano dal considerarsi archiviato. Ce ne ricorderemo sicuramente a lungo perché se ne parlerà, anno dopo anno, testimoniando gli effetti sugli ecosistemi marini, sull’economia costiera, sulla catena alimentare, sul clima. Di sicuro non se ne dimenticherà Greenpeace che ha appena annunciato l’invio della nave rompighiaccio Arctic Sunrise, in missione, per tre mesi, nell’area del Golfo del Messico.

Cemento illegale, il nuovo dossier Legambiente

Che l’abusivismo edilizio e il cemento fosse in aumento nel nostro Paese non è poi una grande novità, il problema è che a cadere nella lista nera stilata da Legambiente sulle regioni con più infrazioni edilizie è la verde e rigogliosa Toscana, o almeno lo è ancora per poco. Si legge nel comunicato stampa di Legambiente che l’abusivismo edilizio,

Una forma di illegalità che in Toscana come in altre regioni del Nord ha avuto per principali protagonisti imprenditori in vista, funzionari pubblici infedeli, colletti bianchi, politici; e come vittime i luoghi di maggior pregio ambientale.

UNESCO, 6 nuovi siti Patrimonio dell’Umanità

Il Comitato UNESCO si è riunito a Brasilia nelle giornate dal 25 luglio al 3 agosto per iscrivere nuovi siti nell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità. Sono in tutto 6 i nuovi siti della Natura da oggi protetti e tutelati dall’UNESCO. Come ha dichiarato Tim Badman, dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN)

Sono stati aggiunti alcuni siti naturali eccezionali alla lista del Patrimonio dell’Umanità e il loro riconoscimento è anche il segnale del bisogno di un’azione di conservazione. Minacce come i cambiamenti climatici rappresenteranno una sfida significativa in futuro per la maggior parte di loro.

Oasi e Riserve LIPU aperte per la notte di San Lorenzo

Ogni anno l’appuntamento con il 10 agosto, la notte di San Lorenzo, è sempre più attesa. Sarà perché i desideri aumentano sempre più, sarà perché il fascino delle stelle cadenti scalda anche i cuori più duri, ma quest’anno a rendere più magica la notte ci ha pensato la LIPU, la Lega Italiana Protezione Uccelli.

La Lega lascerà le oasi naturalistiche e le riserve aperte tutta la notte per ammirare il cielo stellato in luoghi lontani dalle luci e dall’inquinamento luminoso.

Eolico è pulito, maggiori illeciti in rifiuti e cemento: la verità sul vento nel rapporto di Legambiente

L’eolico è pulito. Non si parla del suo aspetto non inquinante, sarebbe scontato, bensì degli illeciti compiuti nel settore, in questi ultimi anni balzato all’onor delle cronache per affari sporchi, corruzione, con ben sette inchieste rilevanti, condotte dal 2006 a oggi, che hanno interessato soprattutto Sardegna, Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.

Ciononostante l’energia del vento resta una delle sfere di investimento con meno illeciti, soprattutto se paragonata al marcio esistente nell’affare dei rifiuti e nel cemento. A dirlo è Legambiente in un rapporto volto a ristabilire la verità sul vento e a

fare chiarezza dopo le polemiche che negli ultimi mesi hanno spesso accostato questa fonte energetica a inchieste della magistratura e a fenomeni illeciti.