Incidente nucleare in Slovenia. Tanta paura in tutta Europa ma l’UE rassicura.

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Si è riaccesa la paura per il nucleare in Europa. Ieri pomeriggio, verso le 17.30 ora italiana, si è verificato un incidente, in Slovenia, alla centrale nucleare di Krsko, distante, in linea d’aria, circa 130 chilometri da Trieste. A lanciare l’allarme, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata la Commissione Europea che ha allertato tutti gli Sati membri. L’allerta è scattata in seguito alla comunicazione dell’incidente al sistema d’allerta dell’Ecurie (European Community Urgent Radiological Information Exchange). I responsabili della centrale fanno sapere che si è verificata una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento dell’impianto. È stata attivata tempestivamente una procedura di spegnimento sicuro dell’impianto,che durerà diversi giorni e servirà per stabilire le cause dell’incidente ed effettuare le riparazioni.

In tarda serata l’Unione Europea fa sapere che l’allarme è rientrato, affermando che nessuna fuga radioattiva è stata riscontrata nell’ambiente circostante. Le rapide rassicurazioni non sono servite però a frenare la paura degli europei e gli ecologisti hanno fortemente ribadito il loro no al nucleare.

Acqua potabile geneticamente modificata: materiale genetico per “depurare” l’acqua

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Il dibattito sugli organismi geneticamente modificati (Ogm) e sui cibi transgenici, infuria ormai da qualche anno.
Tra chi si schiera a favore e chi vota contro, chi ha paura delle conseguenze degli OGM per la salute e chi ha fiducia incondizionata nelle potenzialità della modificazione genetica, il confronto non sembra e non deve avere fine.

E’una notizia di questi giorni a riaccendere i riflettori sul geneticamente modificato, questa volta si tratta addirittura dell’acqua.
Alla Duke University sarebbero stati eseguiti dei test per purificare l’acqua, impiegando frammenti di materiale genetico.

Giornata Mondiale dell’ambiente: Milano inaugura il Festival Internazionale dell’Ambiente

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Il 5 giugno è una giornata simbolo per tutti gli ambientalisti della terra, perchè si celebra l’ambiente e per un giorno, gli si dedica tutta l’attenzione che merita, sebbene l’attenzione dovrebbe essere costante!

Milano e la Lombardia aderiscono alla Giornata Mondiale per l’ambiente inaugurando i lavori del Festival Internazionale, aperto oggi, che durerà fino all’11 giugno e ospiterà dibattiti, incontri, tavole rotonde e testimonianze relative alle principali tematiche e urgenze sulla questione ambientale ed energetica. Il festival, dal programma ricco di eventi, è articolato intorno a 4 aree tematiche principali: clima e ambiente, mobilità, energia, edilizia.

Arriva Ecoshopping: la guida agli acquisti ecosostenibili

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È stata presentata ieri, martedi 3 giugno presso la libreria Patagonia di Corso Garibaldi a Milano, Ecoshopping la guida agli acquisti ecosostenibili. Scritto da due giornaliste ambientaliste, Rita Imwinkelried e Nicoletta Pennati, ed edito da Sperling & Kupfer al costo di 16 euro, il libro ha l’obiettivo di orientare i consumatori nel mondo dei prodotti verdi, che molto spesso restano ai più sconosciuti. La guida, 408 pagine, in edicola già dal 27 maggio, è strutturata in una decina di capitoli tematici dedicati alle varie tipologie di prodotti ecologici: dall’abbigliamento al food, dall’arredamento ai viaggi.

Nel libro sono indicati indirizzi di numerosi punti vendita e siti internet dove reperire informazioni utili, inoltre, la guida contiene preziosi suggerimenti per conoscere e riconoscere i prodotti ecologici e per sfuggire alle truffe dei cosiddetti “eco furbi” che cercano di far passare per ecologiche merci che non lo sono affatto.

Dopo il motore ad acqua arriva da San Diego il motore ad alghe

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La ricerca di combustibili alternativi al petrolio è uno dei rami più fertili dell’innovazione tecnologica degli ultimi tempi.
Mettere a punto biocombustibili validi è il primo passo per liberarsi dalla dipendenza dall’oro nero e dalla grave crisi economica, nonchè l’unica via possibile per salvare il Pianeta e l’uomo dai devastanti effetti dell’inquinamento.

L’utilizzo di biomasse e di fonti di energia pulita per produrre carburante si prospetta dunque come un percorso quasi obbligato.
L’ultima novità arriva da San Diego, in California, dove è stato ideato un motore ad alghe.

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sceglie il solare. Presentato progetto per realizzare impianti fotovoltaici.

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Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha deciso di volersi mettere al passo con i tempi in campo energetico, puntando sull’energia solare. Il Consiglio direttivo dell’Ente ha infatti approvato recentemente un progetto preliminare per la costruzione di impianti fotovoltaici nel territorio del Parco. Il progetto in questione mira ad una maggiore autonomia ed efficienza energetica del parco e all’utilizzo di energie rinnovabili all’interno delle strutture dell’Ente e in particolare del comune di Pescasseroli (L’Aquila) dove si trova la sede principale del Parco.

“La nuova frontiera del Parco in campo energetico” è il nome che il presidente del Pnalm ha scelto di dare al progetto che prossimamente verrà presentato al Ministero dell’Ambiente per ottenere la sua valutazione e per partecipare ad un bando per il finanziamento di tali interventi fino al 50%.

Arriva la Macchina Acchiappaonde, inventata da un italiano

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La nuova frontiera dell’energia pulita parla italiano. All’Università Normale di Pisa hanno inventato una macchina che cattura la forza dell’acqua di mare per produrne energia elettrica. Subito questo macchinario è stato battezzato simpaticamente “macchina acchiappaonde” perchè è proprio quello che fa: è posizionato a 100 metri di profondità e raccoglie, grazie alla sua forma simile a quella di una mongolfiera, l’energia delle onde.

L’inventore è un ricercatore dell’Università pisana, Michele Grassi, che ha già sperimentato la sua idea presso la Marina di Pisa, con ottimi risultati. Infatti questo macchinario, che può essere di diverse dimensioni, a seconda del fabbisogno, è capace di produrre, al momento, fino a un megawatt di elettricità, con costi altamente competitivi.

Il nucleare non serve all’Italia e svuota le nostre tasche di 50 miliardi di euro

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Dei pro e contro di un eventuale ritorno al nucleare abbiamo già ampiamente parlato.
Stavolta torniamo a trattare di nucleare in termini economici, per sapere quanto ci costerebbe, in effetti, costruire, utilizzare e mantenere in funzionamento centrali nucleari nel nostro Paese.
Lo facciamo spinti dal monito lanciato da WWF, Greenpeace e Legambiente in un dossier dal titolo Il nucleare non serve all’Italia (cliccate qui per scaricarlo).
Nel documento, presentato a Roma dalle tre associazioni ambientaliste, si fanno i conti a Scajola, nel senso letterale del termine, stimando tra i 30 e i 50 miliardi i costi di un ritorno al nucleare.

Un dispendio di denaro pubblico non trascurabile, pari al peso economico di due finanziarie, e i cui effetti si vedrebbero solo tra 30 anni.

Fareste costruire una centrale nucleare dietro casa vostra?

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Ogni giorno il Governo cerca di convincere gli italiani che non ci siano problemi con le future centrali nucleari, tutto va bene e non ci sono pericoli. Poi però il Ministro dello Sviluppo Economico Scajola annuncia sconti sulle bollette a chi abita nelle vicinanze delle centrali nucleari. Non è un controsenso? Perchè non c’è lo sconto anche per chi abita vicino alle centrali a gas o a petrolio?

Le compagnie telefoniche sono solite pagare profumatamente gli inquilini di palazzi sui quali si costruiscono le antenne dei ripetitori, perchè è provato che aumenta la possibilità di contrarre il cancro dovuto alle radiazioni. Questo sconto sulla bolletta dell’elettricità potrebbe andare in questa direzione, come una sorta di risarcimento danni per chi subirà lesioni a lungo termine dovuti alle vicine centrali nucleari.

Fruttarismo:uno stile di vita in armonia con l’ambiente. Impariamo a conoscerlo.

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Nella società dei fast food dei take away e del mangiare fuori casa c’è ancora chi riesce a restarne fuori scegliendo di mangiare solamente frutta rigorosamente cruda. Sono i cosiddetti fruttariani la cui dieta consiste esclusivamente in frutta cruda e semi. Secondo l’ideologia del fruttarismo, l’uomo deve compiere un viaggio a ritroso nel tempo e tornare all’alimentazione delle origini composta di sola frutta.

La frutta è, quindi, per i fruttariani, un alimento completo in grado di nutrire l’organismo in modo equilibrato. Essa, inoltre è considerata un cibo sensuale e magico in grado di deliziare i sensi con il suo gusto, il suo odore e i suoi colori. Lo stile di vita fruttariano esclude il consumo dei cibi cotti considerati non salutari per l’uomo e nocivi per l’ambiente, causa di squilibri nutrizionali e di malattie, degli sbalzi d’umore e della perdita di bellezza e vitalità.

Trasformare il Sahara in grande produttore di elettricità. Un’alternativa al nucleare.

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Proprio nel momento in cui in Italia si è rialzato il polverone sul nucleare, una possibile soluzione per l’approvvigionamento energetico, italiano e non solo, arriva dal deserto, e in particolare dal Sahara. Il principio di base è che il futuro dell’energia non è l’atomo ma il sole. Nel deserto del Sahara, lungo 4000 kilometri e largo quasi 2000, l’irraggiamento solare è molto forte e l’escursione termica stagionale piuttosto ridotta. Se si riuscisse a recuperare una frazione dell’energia solare che illumina il deserto, questa coprirebbe una parte del fabbisogno energetico di diversi paesi, soprattutto quelli del Mediterraneo.

Il progetto, presentato al parlamento europeo di Bruxelles, da un gruppo di ingegneri tedeschi si basa sulle più avanzate tecnologie solari. Gli impianti termosolari, come quelli prodotti dall’Enea (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente), installati nel Sahara produrrebbero annualmente, con ogni kilometro quadrato di specchi parabolici, energia elettrica pari a quella ricavata da circa 1 milione di barili di petrolio.

Sudate troppo? Ecco la sedia che vi raffredda il sedere!

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Preoccupati per il caldo che sta arrivando (e che in molte parti d’Italia è già arrivato)? Invidiate i vostri amici o colleghi che passano le vacanze al mare, mentre voi siete costretti ad una scrivania a studiare o a lavorare? Niente paura, i giapponesi sono riusciti a risolvere anche il problema che attanaglia i lavoratori più accaniti d’estate: il sudore. Climatizzatori? Condizionatori? Ventilatori? Niente di tutto questo. A raffreddare il vostro corpo ci penserà una sedia, a partire, come si può immaginare….dal fondoschiena.

E’ la nuova invenzione della Kuchofuku, una sedia da ufficio, dotata di rotelle e imbottitura, e anche di uno speciale sistema di tubicini che raggiungono un cuscinetto ad aria condizionata che spara verso il vostro didietro 170 litri d’aria al minuto. E l’aspetto più interessante è che è tutto ecologico.

Anche l’ecosistema marino soffre lo stress.

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L’ambiente marino del pianeta azzurro verte in una condizione di forte degrado. Inquinamento delle acque, pressione antropica sulle coste e sovrasfruttamento delle specie ittiche, sono solo alcuni dei problemi che stressano l’ecosistema marino causando gravi danni all’ambiente e a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Nel mondo, oltre la metà della popolazione vive lungo i circa 440.000 kilometri di coste, all’interno di una fascia profonda 200 km. Qui si concentrano grossi centri urbani, come Tokio, Mumbai e New York, complessi industriali e turistici, reti autostradali e aree dedicate all’agricoltura intensiva.

In Italia, in base ai dati ISTAT, oltre il 30% della popolazione (circa 18 milioni di abitanti) risiede lungo il litorale che per il 43% appare totalmente urbanizzato e per il 28% parzialmente urbanizzato. Molte zone costiere, inoltre, presentano un ampio flusso turistico. Questa pressione antropica sulle zone costiere, sia in Italia che nel resto del mondo, modifica profondamente gli equilibri naturali, provocando la scomparsa, ad esempio, di zone umide costiere come le lagune, e delle foreste di mangrovie, nelle zone tropicali, utili per la protezione delle coste.

Italia: ritorno al nucleare? Tutte le cose da tenere bene a mente.

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In Italia, si torna a parlare di nucleare dopo le dichiarazioni del Ministro Scajola circa la costruzione, nel nostro paese, di centrali nucleari di nuova generazione. Il nuovo governo Berlusconi auspica un ritorno al nucleare per fronteggiare la debolezza strutturale di cui è affetto l’approvvigionamento energetico dell’Italia che è costretta ad acquistare all’estero l’energia di cui necessita. In seguito al referendum popolare del 1987, l’Italia ha chiuso le sue centrali nucleari e, ad oggi, è uno dei pochi paesi a non possedere il nucleare.

Vi sono nel mondo, attualmente, secondo International Atomic Energy Agency, 439 reattori nucleari funzionanti e 34 sono ancora in fase di costruzione. L’energia generata da questi reattori è pari al 17% della produzione mondiale di elettricità, ed il maggior produttore di energia da nucleare sono gli USA con i loro 104 reattori. Nell’Unione europea 15 dei 27 Stai membri hanno impianti nucleari, tra questi la Francia è il paese che ne ha di più (59 più uno, quello di Flamanville, in costruzione).