Centrali nucleari e aborti: una ricerca tedesca evidenzia la correlazione

Uno studio pubblicato dal Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale di Monaco riporta l’attenzione sulle conseguenze delle centrali nucleari sulla biologia degli animali che vi vivono intorno: uomo compreso. Ventimila aborti spontanei, negli ultimi 40 anni sono stati registrati nelle vicinanze (un raggio di 35 Km) di 31 impianti (27 tedeschi e 4 svizzeri). Aggrava la già spaventosa statistica del fenomeno la correlazione rilevata tra vicinanza delle centrali e aumento dell’incidenza di deformità e tumori infantili.

I ricercatori Ralf Kusmierz, Kristina Voigt e Hagen Scherb, tentavano di stabilire se la sola prossimità agli impianti potesse influire negativamente sulla salute umana anche in condizioni ordinarie ed assenza di gravi incidenti. Lo studio parte dal rilievo degli effetti  di Chernobyl sulla natalità, e sul rapporto tra nascituri maschi femmine, il quale evidenziò come in Ucraina e nelle zone toccate dalla nube  un milione di bambine e bambini non siano mai nati a causa del disastro.

Congresso di Cancun: perdita di biodiversità e picco di caldo i temi della quarta giornata

Il tasso con cui le specie stanno scomparendo sul pianeta Terra è terrificante. Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), esso è compreso tra 1.000 e 10.000 volte oltre il tasso naturale di estinzione. Ciò è dovuto in gran parte all’attività umana. Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2010 Anno Internazionale della Biodiversità per aumentare la consapevolezza del ruolo fondamentale che la biodiversità svolge nel sostenere la vita.

Allo stesso tempo, le nazioni sono alle prese con questioni spinose come rallentare il cambiamento climatico. Nella quarta giornata della conferenza di Cancun si è dibattuto per trovare un modo per proteggere le foreste per ridurre i tassi di estinzione e le emissioni di carbonio.

Inquinamento da arsenico, scoperto gene assorbi-metallo nelle piante

Alcuni ricercatori  hanno identificato due geni essenziali che controllano l’accumulazione e la detossificazione dell’arsenico nelle cellule delle piante. Il loro isolamento aiuterà gli scienziati a ridurre l’accumulo del metallo tossico nelle colture.

I risultati arrivano dopo l’allarme lanciato alcuni giorni fa sulla tossicità dell’acqua in cinque regioni italiane, inquinata da arsenico, e anche durante le votazioni e le manifestazioni sulla riforma Gelmini che va a tagliare i fondi alla ricerca. La ricerca, in questo caso, è frutto della collaborazione di studiosi provenienti dall’Europa, dall’Asia e dagli USA che hanno partecipato al programma PHIME (Public Health Impact of long-term, low-level Mixed Elements exposure in susceptible population strata), sovvenzionato dall’Unione europea con 13,43 milioni di euro.

Cambiamenti climatici: i decessi legati al clima nel 2010 sono raddoppiati

Nei primi nove mesi di quest’anno oltre 21.000 persone sono morte in tutto il mondo a causa di eventi legati al clima, secondo un nuovo rapporto di Oxfam. Si tratta di più del doppio dei morti di tutto il 2009. Questa notizia purtroppo non ci sorprende nemmeno più di tanto, dopo aver assistito alle inondazioni in Pakistan, alle ondate di calore in Russia, e all’innalzamento del livello del mare nelle nazioni insulari come Tuvalu. Ed anche i casi italiani di esondazione dei fiumi non sono da meno.

Oxfam ha rilasciato il suo rapporto in tempo per l’inizio dei colloqui sul clima di Cancun, in Messico. Nonostante le aspettative non ottimistiche per un progresso delle trattative, l’organizzazione spera di sottolineare che, mentre il congresso di Copenaghen potrebbe non essere riuscito bene, e la politica climatica degli Stati Uniti possa sembrare irrimediabilmente apatica, il riscaldamento globale è ancora un problema.

Tonno rosso, ridotta di 600 tonnellate quota UE

A fronte delle 13.500 tonnellate previste per l’anno corrente, nel 2011 la quota di tonno rosso pescabile nell’Unione Europa si attesterà a 12.900 tonnellate. E’ quanto hanno deciso oggi a Parigi i delegati dei cinquanta Paesi afferenti alla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (Iccat).

Nonostante le schiaccianti prove scientifiche che il tonno rosso dell’Atlantico sia in pericolo la quota è stata tagliata di appena il 4% per il 2011. Oliver Knowles di Greenpeace spiega al Guardian che a questo punto la parola conservazione dovrebbe sparire dalla sigla dell’ICCAT.

Ambiente e inquinamento, il rapporto Enea su Valle Biferno

E’ stato presentato oggi a Roma  il risultato di un progetto pilota sulla qualità dell’aria, partito nella Valle del Biferno, in Molise, quattro anni fa.
Attraverso strumenti di alta tecnologia, tra cui un cielometro, è stato possibile monitorare costantemente la qualità dell’aria e lo scenario meteodiffuso del sito geografico molisano.

Lo studio dei rapporti tra le emissioni inquinanti e i fattori meteo-climatici della Valle del Biferno ha preso in esame nello specifico il polo industriale di Termoli e il risultato è stato quasi inaspettato: il sistema messo a punto dall’ENEA ha rilevato che il 40% dell’inquinamento dell’area proviene dalle industrie locali, mentre il restante 60% da altre fonti, ossia automobili, riscaldamento domestico, cantieri per le infrastrutture.

Greenpeace Business Conference: le linee guida per le aziende della carta

In occasione della prima Greenpeace Business Conference tenutasi a Milano negli scorsi giorni l’associazione ha esortato le aziende italiane del settore cartiero a trovare soluzioni alternative che non implichino la distruzione delle foreste primarie.

I dati diffusi da Greenpeace, parlano di 2,7 milioni di ettari di foreste già distrutte in Indonesia per la produzione di pasta da cellulosa e di 5 milioni di ettari per i quali il taglio è già stato pianificato. Questi dati che sentiamo sconvolgenti ma lontani ci riguardano da vicino poiché secondo l’associazione ambientalista la maggior parte dei libri in Italia viene ancora stampata su carta proveniente dalle foreste vergini.

Acqua al petrolio in Abruzzo, la denuncia di WWF e Legambiente

Navigano in cattive acque le risorse idriche della Regione Abruzzo. Fiumi, falde, aree costiere sono infatti esposte da tempo al rischio di inquinamento da petrolio, senza che nell’attuale Piano di Tutela adottato dall’amministrazione regionale si faccia minimamente cenno agli idrocarburi.

La denuncia è contenuta nel dossier stilato da WWF e Legambiente, dal titolo Acqua a rischio petrolio! Modificare il Piano Tutela delle Acque della Regione Abruzzo per far fronte alla petrolizzazione della Regione.
Per le associazioni ambientaliste, che chiedono di fermare quella che viene definita una deriva petrolifera, è essenziale che

il Piano di Tutela delle acque debba prevedere divieti alle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi riguardo alla tutela dei corpi idrici sotterranei e dei corsi d’acqua.

Dieci paesaggi da vedere prima che sia troppo tardi, la lista delle meraviglie che stanno sparendo

L’innalzamento del livello del mare, la desertificazione, i monsoni e le piogge torrenziali, lo scioglimento dei ghiacciai e l’acidificazione degli oceani stanno cambiando il volto del pianeta. I paesaggi terrestri sono da sempre in perenne mutamento ma in questa nostra era, detta dai geologi antropocene, tutto accade con più rapidità tant’è che potremo essere tra le ultime generazioni a vedere alcuni dei posti più belli della terra. Ecco la triste lista delle meraviglie da godere prima che sia troppo tardi redatta da Mother Nature Network.

Glacier National Park

Meno di 100 anni fa i ghiacciai compresi nell’area del parco erano 150. Ora ne restano 27 ed entro il 2030, se non prima, scompariranno del tutto insieme alle specie aventi habitat ed autoecologia legati ai ghiacci ed alle acque fredde.

Arsenico in acqua potabile, Legambiente: “inqualificabili omissioni”

Imperdonabili sottovalutazioni, inqualificabili omissioni e la solita tentazione di risolvere “all’italiana” un problema importante e già noto da anni, che si poteva affrontare e risolvere definitivamente con interventi per certi versi banali di potabilizzazione.

Così Legambiente nel dossier Acque potabili, il pasticcio delle deroghe, commenta la presenza di arsenico fuori dai limiti riscontrata in ben 128 comuni italiani. Il 28 ottobre scorso, la Commissione europea ha stabilito di non concedere ulteriori deroghe all’Italia, imponendo il rispetto del valore massimo previsto di 10 microgrammi per litro e dichiarando di fatto fuorilegge le acque del rubinetto di oltre un milione di cittadini.

BPA: l’Europa lo vieta nei biberon

L’allarme era stato lanciato da tempo ormai, tanto che gran parte del mondo Occidentale si era già adeguato. Il BPA (Bisfenolo A) fa male, in particolar modo ai bambini, e per questo l’Europa ha finalmente deciso, con un voto a maggioranza qualificata tenutosi ieri, di bandirlo definitivamente.

Dalla prossima primavera dunque, sugli scaffali di tutti i Paesi dell’Unione Europea non si troveranno più i biberon contenenti BPA. La pericolosità era ben nota, ed in particolare si correva il rischio di malattie riguardanti lo sviluppo sessuale del bambino, con alterazioni della prostata o infertilità maschile, ma anche altri tipi di problemi fisici come tumori (in particolare cancro al seno), endometriosi, obesità e problemi cardiaci.

Inquinamento, la Cina fa il mea culpa: “siamo i più grandi emettitori mondiali di gas serra”

Sì lo sappiamo, sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda: la Cina è il più grande emettitore di gas ad effetto serra. Da anni gli scienziati di tutto il mondo concordano sul fatto che il colosso cinese abbia superato anche le emissioni di quello che è stato il Paese più inquinante al mondo per anni, gli Stati Uniti. Ma la notizia si fa più interessante quando si scopre che finalmente anche il Governo cinese, in genere molto riservato sui problemi interni, compreso l’inquinamento e gli impatti sul clima, ha apertamente ammesso le proprie colpe.

Ora siamo il numero uno mondiale in volume di emissioni.

Questo è quello che il capo negoziatore sul clima della Cina, Xie Zhenhua, ha detto in una conferenza stampa a Pechino, pochi giorni prima che gli emissari intraprendessero il viaggio verso Cancun, dove si terranno i colloqui internazionali sul riscaldamento globale.