Regali di Natale, gradite le specialità enogastronomiche

Ancora incerti su cosa regalare a Natale? Per non lasciare tracce di plastica e rifiuti in giro, o affollare gli armadietti del bagno di profumini e gli armadi di sciarpette tristi e dei classici quanto inutili pensierini, un’idea certo gradita è un regalo enogastronomico, per puntare sul sicuro. Ovviamente approfittando della marea di prodotti tipici certificati made in Italy, meglio ancora se provengono dalla nostra di regione, specialità legate all’economia del territorio, genuine e di qualità.

Lo sa bene, e lo promuove ancora meglio, la Coldiretti il concetto evergreen del  regalo enogastronomico, il classico cesto natalizio pieno di leccornie italiane che non passa mai di moda e fa sempre la sua bella figura, sarà anche per il modo in cui vengono presentati i prodotti, tutti infiocchettati e vestiti a festa nel cestino che fa tanto Babbo Natale, sarà che la qualità dei prodotti tipici è alta e che c’è sempre più attenzione a cosa si mette nel piatto, tanto che da un recente sondaggio della Cia risulta che gli italiani scelgono il made in Italy perché dell’importato poco si fidano.  Ad ogni modo, spiegano dalla Coldiretti, il settore alimentare non conosce crisi:

L’alimentare è il settore che cresce di più tra i consumi del Natale 2010 a conferma del fatto che gli italiani non rinunciano a festeggiare a tavola secondo tradizione, nonostante la crisi.

LAV speciale Natale, salviamo gli animali con regali green

Prosegue la nostra rubrica di idee e regali di Natale ecologici e sostenibili, per un Natale all’insegna dell’ambiente e della biodiversità. Dopo i consigli sull’uso delle luci LED per illuminare l’albero e l’idea di regalare per il Natale i mattoncini biodegrabili Happymais, oggi parliamo delle proposte della Lega Anti Vivisezione, adatte sia a grandi che piccini.

LAV propone Speciale Natale, un catalogo di oltre 30 prodotti per sostenere nuove azioni contro i canili lager, così ribattezzati per le precarie e disumane condizioni in cui vengono tenuti molti cani. Le idee regalo spaziano dalle decorazioni natalizie per l’albero, a forma di stella o di piccolo albero, che hanno un costo di 2 euro; ai biglietti di auguri molto simpatici con motivi natalizi o teneri cuccioli, animati o musicali che costano 1,20 euro ciascuno; alle candele di Natale (12 euro); fino ai calendari da muro (11 euro), ai calendari da tavolo (5 euro) e alle agende 2011 (15 euro). Altri regali di Natale per sostenere le iniziative LAV sono incensi per l’albero di Natale (10 a confezione), portacandele a forma di angelo, albero e stella (6.60 euro ciascuno), un piccolo presepe in terracotta racchiuso in una scatolina prodotto dall’associazione equosolidale Manos Amigas-Perù, e un’adozione di un caro amico: Yoghi.

Regali di Natale per bambini, i mattoncini biodegradabili Happymais di Ecotoys

Molti bambini buoni inizieranno a scartare pacchetti già da oggi, come vuole la tradizione di Santa Lucia. Se siete ancora alla ricerca di idee originali e naturali, a basso impatto sull’ambiente, per i regali di Natale, l’ecospaccio di Ecotoys propone numerosi articoli realizzati con materiali e colori atossici e completamente biodegradabili.

Un esempio è HappyMais®, nella scatola da 7 litri a circa 15 euro, una versione ecologica del classico gioco che permette di assemblare e realizzare tanti animali e oggetti partendo da un materiale modellabile. Disponibile in vari colori, il gioco comprende, oltre al manuale di istruzioni, un coltellino in Mater-BiTM e una spugnetta in cellulosa naturale, e ovviamente tante forme da staccare su foglio in cartoncino che includono occhi, zampe ed ali per dare la possibilità ai bambini di creare tanti diversi animali.

Menu di Natale made in Italy per 9 famiglie su 10

Riscoprono i valori e gli antichi sapori della cucina tradizionale, gli italiani, in vista di cenoni e pranzi di Natale. Che sia finalmente al capolinea la moda dei gusti esotici che porta in tavola cibi ben poco sostenibili, che hanno viaggiato per migliaia di chilometri, e la cui qualità è alquanto dubbia? Speriamo, certo è che, stando ai dati diffusi dalla CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori, nove famiglie su dieci, in occasione delle feste, opteranno per prodotti made in Italy.

Ne parliamo in occasione del nostro consueto appuntamento del fine settimana con l’alimentazione sostenibile, approfittandone per riportare l’attenzione sull’importanza di privilegiare la tipicità ed il legame con il territorio al momento di scegliere cosa comprare. Anche se noi italiani non abbiamo bisogno di essere ulteriormente convinti del valore di questa scelta. La Cia ha rilevato infatti che i prodotti made in Italy ricevono già un ampio consenso, in quanto vengono considerati più sicuri e di maggiore qualità rispetto a quelli importati dall’estero.

Regali di Natale, le magliette Nike per il Mondiale fatte da plastica riciclata

Qualche dubbio su cosa regalare per Natale? Avete un fratello/nipote/cugino/amico che ha tutto e a cui non sapete cosa può piacere? Se è italiano ci sono ottime possibilità che ami il calcio, e così se volete fargli un regalo che gli piaccia ma che sia anche rispettoso dell’ambiente potete optare per una maglietta Nike. Cosa ha di ecologico? Tutto (a parte la spedizione).

La Nike ha presentato le sue magliette delle nazionali per la Coppa del Mondo 2010 in Sudafrica, e visto che l’onda verde si è ormai propagata in tutti i campi dello scibile umano, non poteva mancare il contributo del mondo del calcio. Le divise delle nazionali sponsorizzate dalla Nike sono fatte da bottiglie di plastica raccolte dalle discariche in Giappone e Taiwan, che sono state fuse e poi mutate in tessuto.

Foreste a rotoli, la guida di Greenpeace ai prodotti di carta amici degli alberi

Scegliere le marche di tovaglioli, di fazzoletti di carta e di carta igienica amiche degli alberi, sarà più facile grazie alla guida stilata da Greenpeace dal titolo che è tutto un programma: Foreste a rotoli. L’uscita del manuale del buon acquirente di carta, è stata accompagnata dalla diffusione in rete del video Deforestation nightmare, con protagonista l’attrice Barbata Tabita, celebre personaggio della serie tv di Canale 5, I Cesaroni.

Tra i parametri scelti dall’associazione ambientalista per valutare l’impatto delle aziende figuravano l’utilizzo di alte percentuali di fibra riciclata o certificata FSC (Forest Stewardship Council) e lo sbiancamento ottenuto senza impiegare composti a base di cloro. Ma vediamo quali sono, tra le 30 aziende e i 200 prodotti esaminati, quelli che non mandano a rotoli le foreste.

Frutta e verdura di stagione, cosa comprare a novembre e dicembre

Cari amici di Ecologiae, ben trovati al nostro consueto appuntamento del fine settimana con l’alimentazione sostenibile, indubbia protagonista di questa prima decade di novembre nell’ambito della tre giorni Buono per te, sostenibile per l’ambiente, svoltasi a Roma e dedicata alla biodiversità alimentare, alla doppia piramide, all’impronta dei cibi e alla salubrità, per uomo e ambiente, della nostra dieta mediterranea.

Alla base della piramide proposta dal Barilla Center for Food and Nutrition incontriamo frutta ed ortaggi, classificati tra i cibi in, da consumare con maggiore frequenza, senza timori di impatto sulla salute piuttosto che sul pianeta, e dai benefici innumerevoli per il benessere dell’organismo e nella prevenzione di numerose malattie.

Prodotti di uso comune fatti con parti di animali, ecco quelli che non conosciamo

Chi più chi meno, tutti ci dichiariamo amici degli animali. Se così è veramente, non basta però diventare vegetariani. Il modo migliore per salvare gli animali non consiste soltanto nel manifestare in loro favore o nel mangiare esclusivamente verdura quanto soprattutto stare attenti ai prodotti che si usano.

Di solito pensiamo che solo i cosmetici e poco altro provengano da animali o da test compiuti su di essi, ma esistono alcuni oggetti di uso comune, con cui tutti abbiamo a che fare ogni giorno, che provengono da parti di animale, a volte per tutte le marche, altre soltanto per scelta di alcune aziende.

Locale e di stagione, frutta e verdura da comprare ad ottobre

Prosegue la nostra rubrica settimanale, bussola del mangiare sostenibile. Abbiamo parlato spesso dell’importanza di comprare prodotti locali per diminuire l’impronta della nostra spesa, contribuire ad incrementare l’economia del posto e risparmiare sul prezzo, guadagnando in qualità e salubrità degli alimenti, certamente più freschi senza chilometri e chilometri alle spalle.

Oggi vogliamo sottolineare un altro aspetto importante della cucina eco-sostenibile, soffermandoci al reparto frutta e verdura. Concetto chiave, in questo caso, è l’acquisto non semplicemente di prodotti del mercato ortofrutticolo locale, quanto anche di frutta e verdura rigorosamente di stagione.
La frutta e la verdura fuori stagione provengono dalla coltivazione in serre o, molto più spesso, hanno percorso centinaia se non addirittura migliaia di chilometri per arrivare sulle nostre tavole dai Paesi esteri: basti pensare ai frutti esotici.

Frutta e verdura, il vademecum della Coldiretti contro gli sprechi

caldo conservare frutta e verduraUn frutto su quattro d’estate finisce nel cassonetto. E’ il dato diffuso dalla Coldiretti ed è ancora più allarmante se pensiamo al fatto che nei mesi estivi si acquista e si consuma ancora più frutta e verdura del solito.

Il caldo afoso, ce lo ricordano da più parti, si combatte a tavola aumentando gli alimenti ricchi di acqua, vitamine e sali minerali, utili per reintegrare i liquidi persi dall’organismo con la sudorazione eccessiva. Inutile però correre dal fruttivendolo e svaligiare il bancone presi dalla foga dell’acquisto salutistico. Le insidie e gli sprechi sono infatti in agguato e sono dovute soprattutto ai problemi di conservazione, con una perdita di prodotti stimata dalla Coldiretti al 25%, tra produzione, commercio e consumo, dovuta proprio all’eccessiva maturazione.

Porta la sporta, Simply Sma lotta contro i sacchetti di plastica

porta la sportaLotta ai sacchetti di plastica, a favore della borsa della spesa riutilizzabile più e più volte. Con questo intento, parte la settimana di Porta la sporta, iniziativa che ha visto, tra gli altri, l’adesione della catena di supermercati Simply Sma, che comprende oltre 1.700 negozi diretti e in franchising a insegna Punto, Simply, Ipersimply, Sma e Cityper. A partire dal 17 e fino al 24 aprile prossimo, nei supermercati della catena Simply Sma, i consumatori saranno invitati a  non usare i sacchetti di plastica per riporre la spesa, acquistando o portando da casa le pratiche, ampie e robuste borse in tela riutilizzabili.

La settimana Porta la sporta è nata in Italia grazie all’impegno dell’Associazione Comuni Virtuosi ed è stata immediatamente appoggiata da numerose catene di supermercati e da associazioni ambientaliste come il WWF, dalla Fai, da Adiconsum e da Italia Nostra. Lo slogan non può lasciare indifferenti, di fronte a cotanta razionalità: perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni ? Fai come noi, porta la sporta, mai più sacchetti di plastica. E affiancato da immagini che ritraggono uccelli e tartarughe strozzati dai sacchetti di plastica, questo slogan ha ancora più impatto. In fondo, in molti supermercati i sacchetti li paghiamo pure, ragione ulteriore per comprare una borsa riutilizzabile, che ha anche il vantaggio di non rompersi e di essere più maneggevole e meno problematica quando trasportiamo bottiglie di vetro e oggetti fragili.

Quibio, la bioplastica tutta italiana

quibioDall’idea di due cagliaritani, Giuseppe Brau e Maria Grazia Sanna, dieci anni fa è nato Quibio, portale specializzato nell’e-commerce di prodotti in bioplastica, biodegradabile e compostabile al 100%. I prodotti possono essere acquistati sul sito di Quibio e verranno spediti gratuitamente in tutta Italia in sole quarantotto ore, questo è quanto promettono alla Quibio.

Ci sono utensili per la casa ad uso quotidiano, ed usa e getta, di tutte le categorie, tutti rigorosamente col prefisso bio: biobicchieri e biotazzine, biovaschette, biopannolini, biopattumiere, biopiatti, biociotole, biotovaglie, bioposate, biogiochi, bioguanti… insomma, di tutto e di più.

Anche gli alimenti hanno la loro efficienza energetica

efficienza energetica cibo

Un post del The Oil Drum rende noti alcuni dati interessanti sulla quantità di energia necessaria per produrre diversi tipi di alimenti. Organizzati nel grafico qui sopra, i vari tipi di alimenti sono stati classificati in base al loro utilizzo di energia per la produzione da Graham Hill, fondatore del sito Treehugger, in merito al lancio dell’iniziativa di una settimana vegana, piuttosto che una vegetariana, in quanto alcuni alimenti come il formaggio sono ad alto consumo energetico come la carne.

La tabella è in inglese, ma è facile capire i dati. Il cibo che costa meno in termini energetici è sicuramente il cereale, che consuma meno di un kw/h per produrne una tonnellata. Di certo un cibo eco-friendly che fa anche bene al corpo, visto che è consigliato in tutte le diete. Appena sotto ci sono il latte e le mele, tutti prodotti naturali che come unico consumo energetico hanno soltanto il consumo d’acqua per innaffiarli o poco più.

Poi a scendere troviamo le uova e il pollo che arrivano sulla soglia dei 5 kw/h per tonnellata, ed infine formaggio, carne suina e, più di tutti, la carne bovina, che ricordiamolo, oltre a consumare enormi quantità di energia, è anche quella più inquinante, dato che il metano prodotto dai bovini in grande quantità va ad aggiungersi a tutti gli altri gas serra emessi dall’uomo.

Un San Valentino ecologico per gli innamorati della Terra

san valentino ecologicoChe lo festeggiate o meno, è impossibile ignorarne l’esistenza. Un po’ come avviene per il Natale, che travolge ogni angolo e dal quale non si può sfuggire nemmeno volendo, anche San Valentino, con i suoi cuoricini sparsi ovunque, sarà l’ennesima festa invadente.

E allora, innamoriamoci per una volta o ancora una volta del nostro bellissimo Pianeta, evitando di inquinare ulteriormente e scegliendo per il nostro partner un regalo eco-sostenibile e il più possibile vicino alle zero emissioni.
San Valentino è un grosso business e come tale ha il potenziale per avere un impatto considerevole sull’ambiente.