Investimenti nelle rinnovabili quadruplicati dal 2004 in tutto il mondo

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Circa 155 miliardi di dollari sono stati investiti nel 2008 in energia pulita per progetti di imprese in tutto il mondo. Si tratta di un’ottima notizia perché questo significa che gli investimenti negli ultimi 4 anni si sono quadruplicati. Fonti energetiche rinnovabili, dall’energia solare a quella eolica, fino ai biocarburanti, rappresentano oltre il 40% della capacità di generazione di potenza raggiunta durante l’anno.

La relazione è stata effettuata dal Global Trends in Sustainable Energy Investment 2009, per conto del programma ambientale delle Nazioni Unite sull’energia sostenibile. Il trend di crescita si è invertito negli ultimi mesi, tuttavia. Gli investimenti nella seconda metà del 2008 infatti sono scesi del 17% nel primo semestre, e del 23% nel secondo. La relazione conclude che i governi svolgono un ruolo significativo nella promozione degli investimenti privati nelle tecnologie energetiche rinnovabili.

Ecco dove sono finiti tutti questi investimenti:

  • Tra i 105 e i 155 miliardi di dollari sono stati spesi direttamente per sviluppare 40 gigawatt di capacità di generazione di energia eolica, solare, idroelettrica, biomasse e fonti geotermiche;
  • 35 miliardi per lo sviluppo di grandi centrali idroelettriche da 25 gigawatt;
  • 140 miliardi in 65 gigawatt di energia elettrica a basse emissioni di carbonio.

Cliffs Cottage, la casa ecologia perfetta

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Quale potrebbe essere la perfetta casa “verde”? Per cominciare, la sua posizione in relazione al sole dovrebbe essere massimizzata per recuperare il calore solare in inverno e ridurlo al minimo in estate. Il riscaldamento sarebbe geotermico, il quale sarebbe utilizzato anche per il sistema di raffreddamento, coadiuvato anche da due diverse tecnologie solari, il solare termico per il riscaldamento dell’acqua ed il solare fotovoltaico per la generazione di energia elettrica.

Questo per quanto riguarda l’alimentazione energetica. Ma all’interno? Potremmo trovare ad esempio prodotti che sono ambientalmente sostenibili, come il pavimento di bambù e le piastrelle di vetro riciclato. I giardini avranno piante autoctone che tollerano il clima della regione e le condizioni del suolo, e la maggior parte dell’acqua di cui hanno bisogno proviene da una cisterna che raccoglie l’acqua piovana dal tetto.

Il Cliffs Cottage di Furman è la prima casa completamente ecologica che serviva come modello di progettazione ambientalmente responsabile, sostenibile, con tecniche di costruzione, materiali e sistemi di risparmio energetico. La casa dispone di un design solare passivo, che integra un assortimento di caratteristiche per ridurre la necessità di raffreddamento e di riscaldamento e di illuminazione artificiale diurna. La casa è esposta lungo l’asse est/ovest al fine di massimizzare il calore solare in inverno e ridurlo al minimo in estate. Sul lato sud del cottage, una lunga sporgenza dal tetto permette in estate di dare ombra e d’inverno di trattenere il calore.

Biocarburanti vs. bioelettricità, quale dei due è più efficiente?

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L’impronta sull’acqua della bioenergia, cioè la quantità di acqua necessaria per coltivare le colture per la biomassa, è di gran lunga maggiore rispetto alle altre forme di energia. La generazione di bioelettricità è molto più efficiente, in termini di consumo di acqua, rispetto alla produzione di biocarburanti. Stabilendo l’utilizzo dell’acqua su tredici colture, i ricercatori dell’Università di Twente, Olanda, sono stati in grado di scegliere quale coltura fosse migliore in una determinata regione e quale no. Il loro lavoro è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Nel loro articolo, i ricercatori mostrano l’utilizzo dell’acqua in tredici colture, considerando il volume d’acqua (piovana e di irrigazione) richiesto per la produzione di energia. Per quanto riguarda le varie applicazioni della biomassa, i ricercatori hanno tenuto presente l’impatto che la coltivazione delle colture ha sul consumo di acqua. Lo hanno poi collegato alla posizione e al clima per vedere se è possibile selezionare la regione di produzione ottimale per ogni raccolto. Questo serve per impedire la coltivazione di biomassa dove potrebbe compromettere la produzione alimentare nelle regioni dove l’acqua è già scarsa.

Dopo le biciclette solari non poteva mancare il triciclo ibrido

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Lorax Motor Works, un’azienda dell’Oregon che produce veicoli elettrici, si è inventata un mezzo di trasporto ecologico a cui finora nessuno aveva pensato: il triciclo ibrido solare. Uno dei loro primi prodotti è stato battezzato The Hauler: un triciclo che come una mountain-bike è capace di trasportarvi anche sui terreni più sconnessi e difficili. In effetti ha una struttura inferiore simile a quella di una bicicletta, ma la parte superiore è altamente tecnologica.

Ad aiutare le vostre gambe, che a furia di pedalare potrebbero stancarsi, è stato inserito sul suo tetto un vero e proprio pannello solare che alimenta un impianto composto da un motore elettrico che fornisce assistenza alla guida. Secondo il blog di Lorax, il veicolo di prova ha raggiunto i 32 km/h ed è capace di trasportare fino a 136 kg, in pratica due persone che percorrono chilometri stesi con un angolo di 50 gradi.

Che fine fanno i parassiti delle specie estinte?

parassiti-specie-estinteOggi scienziati ed animalisti promuovono l’intento comune della difesa della biodiversità, i primi con ricerche volte a dimostrare l’importanza per l’uomo della coesistenza pacifica con altre specie, i secondi tramite iniziative volte a sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo sul problema dell’estinzione delle specie viventi provocata dai cambiamenti climatici e dal cattivo uso delle risorse naturali perpetrato dal genere umano.

Quello che spesso non viene detto, e che forse non tutti sanno, è che per ogni specie estinta in pericolo sono anche altre specie la cui sopravvivenza è legata ad un particolare animale. Ad esempio, quando l’orso polare, il panda saranno estinti, che fine faranno i parassiti ospitati dalle specie che oggi rischiano di scomparire per sempre?
Certo, ci preoccupa di più la sorte del tenero panda, piuttosto che quella dei parassiti suoi ospiti, ma la verità è un’altra, e cioè che anche il micro-organismo apparentemente più inutile contribuisce a mantenere gli equilibri degli eco-sistemi in cui viviamo.
In una recente relazione pubblicata sui Proceedings of the Royal Society, il biologo Rob Dunn insieme ad un gruppo di colleghi della North Carolina State University ha esaminato il concetto di coestinzione e l’effetto domino causato dalla perdita di una singola specie.

Luc Besson presenta “Home”, il film dedicato alle bellezze del mondo

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In principio c’era solo Al Gore a battersi per l’ambiente a colpi di film d’impatto. Poi la moda è stata lanciata e tante star del cinema se ne sono occupate. Molto successo ha ottenuto L’Undicesima Ora di Leonardo Di Caprio, e adesso a loro si unisce alla battaglia anche Luc Besson.

Presentato oggi, in concomitanza con la giornata mondiale dell’ambiente, il film Home sarà disponibile per 10 giorni su You Tube per poter essere fruito da tutti, e verrà trasmesso in contemporanea anche dalle televisioni e nei cinema di 180 Paesi del mondo. Dalla produzione di EuropaCorp e Elzévir Films fanno sapere che il film sarà fruibile in rete in 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e tedesco), mentre nella versione televisiva lo troveremo con i sottotitoli in italiano e con il titolo Home-La nostra Terra.

Grasshol, il biocarburante che proviene dall’erba

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Riconosciuta ormai in tutto il mondo la pericolosità di affidare ai biocarburanti attuali il futuro del trasporto su automobili, in molte parti del mondo si stanno cercando metodi per evitare che queste colture influiscano fortemente su quelle che producono cibo.

Fino ad ora accadeva infatti che le colture di mais, ma non solo, finivano con l’abbandonare l’industria alimentare per confluire in quella della produzione di bioetanolo, molto più remunerativa. Questo ovviamente incideva sulla salute di migliaia di persone che da un giorno all’altro si ritrovavano senza cibo. Ma i metodi per aggirare l’ostacolo ce ne sono tanti, ed uno arriva dal Galles. Si chiamerà Grasshol, e sarà un biocarburante che proviene dall’erba, nulla di commestibile quindi.

Usa, Cina, Ue: la corsa all’energia pulita è iniziata

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30 anni fa le superpotenze mondiali si sfidavano per tentare di vincere la corsa allo spazio. Oggi, in una crisi ambientale terribile, si sfidano per il ruolo di leader nell’ecologia. Una corsa che per primo ha intrapreso il Parlamento di Bruxelles, ma che vede come avversari più forti e preparati Pechino e Washington. Cerchiamo di capire chi è in vantaggio e chi può arrivare a vincere la gara.

L’Unione Europea è stata senza dubbio, come dicevamo, la prima in assoluto ad intraprendere politiche verdi, in quanto ha ratificato il protocollo di Kyoto in toto (gli Stati Uniti solo in parte e la Cina per niente) e ha stabilito il famoso accordo del 20-20-20 contestato da più parti. I punti che però svantaggiano l’Europa riguardano le diversità di politiche e di tecnologie disponibili tra i vari Paesi. Mentre ci sono alcune nazioni con un ritmo di crescita ecologica impressionante (vedi Germania, Danimarca, Francia e Gran Bretagna), le quali già da anni hanno intrapreso il cammino delle rinnovabili, ci sono anche altri Paesi (come la Romania, la Polonia ed in generale tutto l’Est Europa) che vanno avanti ancora con il carbone, e che le energie rinnovabili non sanno nemmeno cosa siano.

Tram o autobus, scegliete il vostro mezzo ecologico preferito

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Il giornale on-line The Infrastructuralist penserà certamente che è meglio il tram, e indica ben 36 motivi per cui è superiore dell’autobus. Tra questi troviamo la possibilità di trasportare più passeggeri, sono meno suscettibili dei problemi della pavimentazione stradale, almeno in città sono più presenti, hanno bisogno di meno manutenzione, non utilizzano la gomma per gli spostamenti, non hanno odori cattivi a differenza del gas di scarico degli autobus ed in generale inquinano meno e sono alimentati da energia che, almeno in alcuni casi, è al 100% ecologica, mentre in altri lo è almeno in parte.

Tutti punti su cui si può andare d’accordo, ma non bisogna dimenticare che i tram non hanno pochi difetti. Quello principale, e anche più ovvio, è che non potendo uscire dai binari, sono anche meno comodi degli autobus. Ma ci sono anche altri problemi ambientali come l’inquinamento acustico. Sono pesanti, e quindi quando passano sembra ogni volta che ci sia un terremoto che scuote il quartiere e sono molto rumorosi, il che provoca non pochi fastidi ad ogni curva.

Batterie super-potenti utilizzeranno come “motore” i germi

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Antichi germi che cacciano i batteri sono sono stati reclutati per assemblare l’elettronica del futuro. Gli scienziati stanno usando virus per costruire delle celle solari e altri apparecchi con notevoli miglioramenti rispetto ai loro omologhi già esistenti. Queste nuove tecniche di produzione sono anche molto più sicure per l’ambiente rispetto ai metodi attualmente in uso.

Viviamo in un tempo ormai con tanti problemi da risolvere, problemi molto importanti. Riteniamo di avere un vantaggio, perché stiamo usando la biologia, con l’evoluzione che ci aiuta

ha spiegato Angela Belcher, ricercatrice e scienziata dei materiali all’MIT. I germi in questione sono chiamati batteriofagi, o “mangiatori di batteri”. I batteriofagi mangiano le loro vittime usando speciali rivestimenti di proteine. I ricercatori hanno modificato geneticamente questi batteriofagi in modo che queste proteine aggancino il metallo, eventualmente formando strutture simili a dei fili. La tecnica consente inoltre di individuare specifiche proteine che crescono in un virus, e al quale esse legano i metalli.

I parchi naturali, ancora di salvezza per le specie minacciate dai cambiamenti climatici

aree-protette-biodiversita-cambiamenti-climaticiIl mantenimento di aree protette che garantiscano la sopravvivenza della fauna selvatica è fondamentale per contribuire a salvare fino al 90% delle specie di uccelli che in Africa sono stati pesantemente colpiti dal cambiamento climatico. E’ quanto affermano in una recente ricerca gli scienziati della Durham University, che insieme ai ricercatori di BirdLife International e di RSPB (BirdLife nel Regno Unito), hanno esaminato gli effetti del cambiamento climatico sulle 815 specie di uccelli considerati specie protette che si trovano nell’Africa sub-sahariana e nel complesso delle Important Bird Areas, le aree a loro destinate.

Pubblicato da Ecology Letters, lo studio, finanziato dalla RSPB, dimostra che la rete di aree protette destinate alla fauna selvatica sono e saranno in misura sempre maggiore uno strumento fondamentale per aiutare la biodiversità a sopravvivere ai cambiamenti climatici. I risultati suggeriscono un urgente bisogno di leggi per tutelare gli eco-sistemi e le principali oasi della fauna selvatica in Africa.

Emissioni diesel, più pericolose di quello che si pensava

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Gli scienziati dell’Health Effects Institute presso l’Università di Ottawa hanno effettuato un’estesa analisi epidemiologica che si è basata sui dati di 350.000 persone con più di 18 anni, più un ulteriore campione di 150.000 minorenni per valutare gli effetti dell’impatto delle particelle dovute alle emissioni delle auto nell’aria sulla salute. Questo è stato fatto perché qualche benpensante qualche tempo fa disse che non era molto pericolosa. Purtroppo, non c’è nessuna buona notizia:

La revisione ha ritenuto che il rischio di avere una condizione alterata, precursore di attacchi di cuore mortali per le persone che vivono in zone con molto inquinamento, è del 24% anziché del 12 come precedentemente si pensava.

Il New York Times scrive che i settori rilevati inclusi nello studio erano 116 città americane, con i più alti livelli di particelle di inquinamento trovate, in particolare nei settori della periferia orientale di Los Angeles e la valle centrale della California, Birmingham, Alabama; Atlanta, l’Ohio River Valley, e Pittsburgh. Una varietà di fonti di produzione di particelle sottili che comprendono i motori diesel, pneumatici di automobili, centrali termoelettriche a carbone e raffinerie di petrolio concentrate in quelle zone.

Dell ancora più ecologico, alcune sue sedi sono alimentate solo da energia rinnovabile

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La compagnia informatica Dell continua la sua politica verde con alcune novità. Ha infatti annunciato nei giorni scorsi che il 26% del suo fabbisogno di energia elettrica a livello mondiale è attualmente soddisfatto da fonti energetiche rinnovabili, e nove delle sue sedi sono alimentate al 100% da energie pulite. Questa scelta mette Dell in una posizione leader nel grande cammino verso la sostenibilità, anche se ha ancora il 74% di “strada” da percorrere. Certo, è un buon inizio ed un esempio anche per le altre aziende del settore.

Le strutture che Dell ha reso note come alimentate esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili si trovano a Bracknell e Glasgow, nel Regno Unito; Francoforte e Halle, Germania; Oslo in Norvegia, Stoccolma, Svezia; Round Rock, Texas; Twin Falls, Idaho e Oklahoma City, in Oklahoma. Non vi sorprendete se nell’elenco non c’è l’Italia.

G8 di Copenaghen, i moniti degli scienziati e le risposte dei politici

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Mancano 6 mesi alla conferenza sul clima che cambierà il mondo. Il prossimo dicembre a Copenaghen dovrebbe esserci la riunione più importante dal punto di vista ambientale della storia del genere umano. Per arrivarci preparati l’Onu ha presentato una prima bozza di testo su cui discutere, da rendere noto ai politici delle varie nazioni, ma anche agli esperti che lo dovranno valutare e migliorare. Il tempo per farlo c’è, ma non è così tanto.

Questo documento servirà prima di tutto per renderci conto a che punto siamo con gli obiettivi del protocollo di Kyoto, il quale scadrà nel 2012. Poi bisognerà porre i nuovi parametri per prolungare il controllo anche dopo tale data, i quali andranno a coprire il periodo fino al 2020, e con alcune indicazioni per arrivare fino al 2050. Come facilmente prevedibile, molti uomini politici già hanno cominciato ad esprimere le proprie perplessità, se non a protestare, mentre al contrario gli scienziati dicono che questo testo non è sufficiente ad arginare il problema, e che anzi questo va affrontato con più severità. Andiamo a capire cosa gli scienziati chiedono.