Stiamo uccidendo le api: stop agli insetticidi killer!

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In Francia e in Germania sono già vietati, da quando gli apicoltori tedeschi hanno denunciato una moria anomala di api.
In Italia, gli insetticidi tossici non sono ancora stati banditi. Legambiente e Unaapi chiedono che l’Italia segua l’esempio degli altri Paesi europei, vietando l’uso dei concimanti tossici nocivi per gli insetti impollinatori.

La decisione presa in Germania è stata determinata da un vero e proprio massacro avvenuto nel Paese.
Nelle regioni di Strasburgo, Alsazia, Baviera e lungo la valle del Reno nel Baden-Württemburg, sono morte circa 15 mila colonie di api. Una strage di proporzioni immense. Tutto è cominciato quando le coltivazioni del mais sono state concimate con insetticidi tossici.

Un motore ad acqua è possibile

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Arrivano i motori ad acqua: ma che cosa sono? Un motore ad acqua funziona come un normale motore da auto, senza ovviamente la marmitta catalitica, perchè non emette CO2, ma al massimo solo vapore acqueo. Questo motore è composto da un sistema elettrico collegato alla batteria del veicolo, che si innesta nel carburatore con normali adattatori in commercio. Il serbatoio sarà di plastica, e sarà accompagnato da un circuito di controllo, una camera di reazione, un raccordo ad alta pressione per il carburatore/sistema ad iniezione e tre manometri, da collegarsi poi al carburatore/iniettore dell’auto.
Semplice no? Anche perchè non ci sono complicati sistemi idraulici per poterlo far funzionare, ma basterà spingere il pedale dell’accelleratore per creare maggior vapore all’interno del serbatoio ed aumentarne (o diminuirne la potenza). Tecnologia futuristica direte voi. Eh no, perchè il primo ad avere questa grande idea è già morto da un pezzo, e la trovata risale ad almeno 50 anni fa. Ma attenzione, non è una macchina a vapore. Infatti la combustione è interna, si brucia ortoidrogeno, e non si raggiungono temperature elevate come nelle macchine a vapore di 200 anni fa.

Coldiretti denuncia i cibi Ogm: aggravano dipendenza economica dei PVS

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Le coltivazioni Ogm nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall’estero di molti Paesi in via di sviluppo (PVS). E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alla diffusione di prodotti agricoli geneticamente modificati (Ogm) e all’emergenza cibo. Una recente ricerca dell’Universita’ del Kansas realizzata dal Professor Barney Gordon del dipartimento di agronomia ha inoltre dimostrato dopo tre anni di sperimentazione che la soia geneticamente modificata, produce il 10 per cento in meno rispetto a quella convenzionale, evidenziando cosi’ la minore produttivita’ del prodotto Ogm anche nei paesi sviluppati.

Biocarburanti: il paradosso dell’ecologia

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Ne abbiamo parlato spesso come della forma di energia del futuro, pulita, rinnovabile e alternativa valida all’oro nero. Ma il biocarburante ha i suoi scheletri nell’armadio, un rovescio della medaglia tutt’altro che positivo per l’ambiente.
La Lipu lancia infatti l’allarme sulle profonde alterazioni dell’habitat naturale di molte specie di uccelli, causate dalla destinazione di molte aree verdi alle colture energetiche.

Un dossier della Birdlife International, rete di associazioni rappresentata in Italia dalla Lipu, ha evidenziato i danni per l’habitat degli uccelli provocati dalle biocolture a scopo energetico.

Festival dell’Energia di Lecce: un successo oltre le previsioni

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E’ stato un successone il festival dell’Energia di Lecce, tenutosi nelle giornate del 16, 17 e 18 maggio. L’obiettivo della manifestazione era discutere sul cambiamento dei modelli economici alla base della produzione energetica, più democrazia nell’accesso all’energia, più nucleare, con l’intento di arrivare a completare un piano energetico nazionale.

Nella prima giornata, tra giornalisti, addetti ai lavori, docenti universitari e semplici curiosi, si sono susseguiti film, cacce al tesoro, e soprattutto il primo Summit sul mercato dell’energia del futuro, moderato da Antonello Piroso, giornalista di La7, da cui emerge forte la richiesta di un piano energetico nazionale, da sviluppare di concerto con le Regioni.
A margine della manifestazione è stato presentato anche il libro di Crisitina Corazza, “La guerra del gas”, con l’intervento tra il pubblico dell’ex ministro della Repubblica Alfonso Pecoraro Scanio. Dopodichè si è passati agli appuntamenti serali: il film “Il Petroliere“, un dibattito sul clima con Dario Voltolini e Bruno Carli e la presentazione del libro di Paolo Saraceno “Il caso terra”. Insomma, ce n’era per tutti i gusti.

Terremoti: bilancio vittime in Cina ed avvertita scossa ad Ancona

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Un terremoto, o sisma, è un’improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia e tale energia si propaga in tutte le direzioni (come una sfera) sotto forma di onde. Il punto preciso da cui si propaga il terremoto è detto ipocentro, mentre lo stesso punto, portato in verticale sulla superficie terrestre, si chiama epicentro. I terremoti sono quindi vibrazioni della crosta terrestre, provocate da un’improvvisa liberazione di energia in un punto profondo della crosta terrestre; da questo punto si propagano in tutte le direzioni una serie di onde elastiche, dette “onde sismiche“. I terremoti si verificano ogni giorno sulla Terra, ma la stragrande maggioranza causa poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti, però, può arrivare fino a qualche minuto. I terremoti sono infatti gli eventi naturali di gran lunga più potenti sulla terra. I grandi terremoti possono rilasciare un’energia superiore a migliaia di bombe atomiche.

Biodiversità: assicurazione sulla vita del nostro pianeta

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La terra è popolata da numerosi esseri viventi, animali e vegetali che non conosciamo: oggi sono state classificate appena un milione di specie, mentre le stime elaborate dai biologi vanno dai 5 ai 10 milioni. Diventa quindi, ancora più urgente e importante occuparsi della conservazione di specie e ambienti che rischiano di sparire per sempre a causa dell’uomo, ancora prima di essere scoperti. Infatti la biodiversità nel mondo è calata quasi di un terzo negli ultimi 35 anni, principalmente a causa della progressiva distruzione di ambienti vivibili dalle varie specie animali. Lo sostiene il World Wildlife Fund, presentando i dati del suo Living Planet Index, l’indice globale della biodiversità istituito dall’associazione, che ne diffonde i dati aggiornati ogni due anni.

Emergenza rifiuti a Napoli: uno scontro senza fine

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Non sembra attenuarsi l’emergenza rifiuti che ha colpito la Campania.
Nel capoluogo campano, aumentano le manifestazioni di protesta, sempre più accese e violente. Nel corso della notte sono stati appiccati ben 84 incendi, mandando in fiamme cumuli e cumuli di spazzatura. Presi d’assalto i vigili del fuoco, un auto andata in fiamma e danneggiato l’ingresso della sede dell’Inps in via Medina, pieno centro.

E’ solo l’ultimo dei bollettini neri che stanno funestando la città campana negli ultimi mesi, e nulla accenna a migliorare.

Presentato a Roma il nuovo distretto tecnologico per i beni e le attività culturali

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Una rete sinergica nella ricerca e nelle bioscienze che possa competere a livello internazionale e valorizzare i risultati della ricerca scientifica inserendoli all’interno del mondo produttivo. Stimolare lo sviluppo e la nascita di imprese innovative che utilizzino i beni culturali come volano per l’economia locale; favorire l’uso privato, ma regolamentato dal pubblico ed alto valore aggiunto, del patrimonio culturale, creando delle comunità di pratica tra gli attori del sistema; incrementare la collaborazione tra grandi imprese e piccole-medie imprese e tra il mondo accademico e quello imprenditoriale. Questi gli obiettivi del Distretto tecnologico delle bioscienze presentato in questi giorni al Vittoriano durante l’incontro “Innovazione tecnologica e sistema cultura”. Nell’ambito della manifestazione “Apriamo la mente” organizzata dalla Regione Lazio e svoltasi a Roma in questi giorni è stato quindi presentato il Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali. Voluto dalla Regione Lazio, in particolare dall’Assessorato Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo e dalla Filas, e realizzato in collaborazione con il Mur, Mise, Mibac, università laziali, CNR ed Enea, il nuovo Distretto nasce quindi con un programma molto ambizioso.

Per risolvere il riscaldamento globale basta fare la doccia alla Terra

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Quando fa tanto caldo e siete tutti sudati tanto da sembrare che vi state sciogliendo, che cosa fate? Se possibile, la maggior parte delle persone si fa una bella doccia fredda. E perchè non fare la stessa cosa alla Terra? E’ questa la teoria di fondo della nuova trovata di uno scienziato americano, Curtis Struck, per risolvere il problema del surriscaldamento globale.

Ma come si fa a fare la doccia ad un intero pianeta? A questo ci hanno pensato gli studiosi dell’Iowa State University, negli Stati Uniti, che hanno teorizzato di “catturare” un meteorite e usarlo come una sorta di scudo spaziale contro i raggi UV. Inoltre, essendo molti meteoriti formati quasi interamente da acqua solidificata, portandoli nell’atmosfera questi si disfarrebbero, producendo milioni di gocce che farebbero il bagno alla Terra.

Guidare ecologico: Sev, pannelli solari sul tettuccio dell’automobile

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Risparmiare sul carburante e sfruttare l’energia solare per la guida elettrica, questo il principale merito del kit di Sev, pannelli fotovoltaici direttamente installabili sul tettuccio dell’automobile. I modelli compatibili sono le Toyota Prius prodotte dal 2004 al 2006.

Spetta alla Sev (Solar Electrical Vehicles) il primato di una produzione commerciale che potrebbe promettere grandi risultati.
Tutti i modelli del sistema Sev sono prodotti ad alta efficienza composti da celle fotovoltaiche monocristalline.
Sono stati progettati per essere fissi e duraturi, senza problemi di manutenzione e con un design accattivante.

Allarme WWF: tra 50 anni non ci sarà più biodiversità

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I numeri cominciano a farsi preoccupanti: negli ultimi 35 anni abbiamo perso già un terzo della biodiversità su tutto il pianeta. I dati provengono da una ricerca fatta dal WWF, che da anni sta tentando in tutti i modi di preservare zone e parchi naturali proprio per proteggere le specie di animali e piante in via d’estinzione.

Le cause principali sono tre: prima di tutto, la distruzione degli ambienti. Molte specie animali, che per millenni hanno vissuto tranquillamente nelle loro oasi, adesso se le vedono sottratte a causa dell’invasione umana che gli sta letteralmente togliendo il terreno da sotto i piedi.
La seconda causa è il cambiamento climatico, dovuto ovviamente all’inquinamento, che sta facendo estinguere numerose specie di piante e pesci; e infine il commercio della carne e delle pelli, che miete vittime soprattutto tra le balene e le foche.

Giornata Nazionale delle allergie: l’allergia si vince?

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Oggi è la giornata dedicata alle allergie, o meglio, all’informazione relativa a questa forma di malattia che nelle forme più lievi si manifesta come un fastidio, in quelle più gravi come una vera e propria affezione invalidante.

Si dice sia colpa dell’inquinamento, dei rifuti, degli Ogm, ne ho sentite davvero tante di cause probabili addotte come elementi scatenanti per l’incredibile aumento del numero dei soggetti allergici in Italia negli ultimi anni. Sicuramente vi è un’interazione/reazione tra alcune componenti dell’inquinamento e gli allergeni presenti nelle piante. E in un qualche modo non ancora studiato, l’essere umano sviluppa sempre di più, e soprattutto nelle città più inquinate, una reazione allergica all’interazione tra le due componenti.

Come ti friggo il clima: disastri ambientali all’olio di palma

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“Come ti friggo il clima” è un rapporto di Greenpeace, dello scorso anno, in cui si denuncia l’abbattimento delle foreste, in special modo in Indonesia, per far posto alle piantagioni di palma.
L’olio del frutto della palma viene ampiamente impiegato nell’industria cosmetica, alimentare e nella produzione di biocarburanti.

Il disboscamento a favore delle coltivazioni di palme è responsabile di ben il 4% delle emissioni totali di gas serra.