Squali del Mediterraneo a rischio estinzione

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Gli squali del Mediterraneo stanno scomparendo. La percentuale di riduzione dei grandi predatori ha superato negli ultimi due secoli il 97%.
A lanciare l’allarme è Francesco Ferretti, ricercatore maceratese 31enne, che collabora con le università canadesi più prestigiose.
Sono state analizzate venti specie di squali delle ottante presenti nel mar Mediterraneo: tra queste quindici sono risultate biologicamente estinte.
Altre cinque sarebbero in grave pericolo: verdesca, squalo volpe, squalo martello, smeriglio e mako.

La ricerca di Ferretti dal titolo Il declino degli squali in Mediterraneo, pubblicata dalla rivista scientifica Conservation Biology, ha individuato alla base di una riduzione così drastica gli effetti della pesca a strascico.
Questo tipo di pesca colpisce senza distinzioni tutte le specie presenti nei fondali, inclusi i grossi predatori del mare.

Cicogne via webcam, quando uomo e natura vanno d’accordo

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Tecnologia e natura molto spesso possono convivere in armonia, e a volte si vengono anche incontro. Per festeggiare una nidificazione in Toscana delle cicogne bianche, un evento che non avveniva da più di 200 anni, il WWF ha avuto l’idea di installare una web-cam sul tetto nel quale le cicogne hanno fatto il nido, per far conoscere meglio la loro vita e poterle ammirare senza disturbarle con la presenza umana.

Questi splendidi animali hanno deciso di fermarsi nell’oasi WWF Padule di Bolghieri il 29 marzo scorso, dove hanno nidificato per far nascere i loro 3 cicognini. Le uova si sono schiuse pochi giorni fa, e adesso sono ammirabili da questo link.

C’era una volta l’Africa, ora c’è l’uomo…

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L’Africa, continente dalle bellezze incomparabili ed ineguagliabili, rischia di perdere le sue caratteristiche uniche al mondo, a causa delle profonde devastazioni in atto e dei bruschi cambiamenti climatici.
Questo è l’allarme lanciato dall’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, in un atlante che documenta le trasformazioni subite dal continente nero nel corso degli ultimi anni.

L’azione distruttrice dell’uomo è testimoniata da centinaia di foto ed immagini satellitari, che mettono a confronto il prima ed il dopo, prendendo in esame le mutazioni fisiche degli ultimi 30 anni.
L’evidenza tra ciò che c’era e ciò che resta è sconcertante: laghi scomparsi nel nulla, foreste rase al suolo, costruzioni o meglio devastazioni umane con pretese di creare civiltà che hanno deturpato il paesaggio, feriscono la vista di chi l’Africa la immaginava incontaminata, in quelle foto di tramonti stupendi con leoni ed elefanti rivolti verso orizzonti dorati.

New York al lavoro per diventare una metropoli ecologica: taxi “verdi” e 1 milione di alberi da piantare

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New York sostituirà gli “yellow cab”, i famosi taxi gialli, con mezzi ad alta efficienza per abbattere l’inquinamento della città. L’iniziativa si inserisce nel progetto di legge, approvato dal Senato Usa, per ridurre l’inquinamento e in particolare quello derivante dal consumo dei carburanti. Entro il 2012 tutti i taxi della Grande Mela diventeranno più ecologici. I mezzi attualmente in circolazione sono fortemente inquinanti e consumano moltissimo: con un litro di carburante arrivano a percorrere circa 6 chilometri. I nuovi taxi sono auto ibride con un basso impatto ambientale.

Il mondo senza petrolio raccontato da Dario Fo

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Inutile negarlo: il petrolio non è una fonte inesauribile. Prima o poi le riserve dell’oro nero finiranno e la nostra vita cambierà inesorabilmente. Secondo il celebre drammaturgo Dario Fo, il vertiginoso aumento del prezzo del petrolio è legato alla scarsità delle risorse del greggio.
Nel libro L’apocalisse rimandata- ovvero benvenuta catastrofe! (ed. Guanda, 15,00 euro), Fo immagina cosà ci accadrà quando il petrolio sarà realmente finito.

Cane gigante individuato dal satellite: come ritrovare il proprio cane con Google Earth

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Tra una notizia seria e l’altra, capita di imbattersi anche in episodi strani e divertenti, così oggi rompiamo un po’ le righe e ci prendiamo una pausa da polemiche sul nucleare e rincaro benzina per raccontare la curiosa storia di Boris, un cane gigante, ma così gigante che si riesce a vederlo persino dal satellite.

Certo, Jim Gray, l’ideatore delle mappe digitali alla base di Google Earth, non avrebbe mai immaginato che, tra le tante funzioni utili del suo programma, si sarebbe annoverata quella di ritrovare cani smarriti.

Formia all’avanguardia nella bio-architettura. Inaugurata a Penitro la “casa ecologica”

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Formia sposa la bio-architettura ed inaugura la “casa ecologica” di Penitro, piccola frazione del comune. Il complesso abitativo, inaugurato il 7 giugno, è stato costruito secondo criteri di sostenibilità e in linea con i principi della bio-architettura e rappresenta una tappa importante nella realizzazione di strutture in armonia con l’ambiente. Il progetto è stato realizzato dal Consorzio Coop casa Service con la collaborazione della cooperativa di produzione e lavoro Edilcoop Sud Pontino.

La scommessa del team di professionisti che ha curato il lavoro è stata quella di conciliare, in modo razionale, le risorse dell’architettura con il contesto ambientale, al fine di migliorare la qualità della vita. La casa ecologica di Penitro è un complesso residenziale di 38 alloggi costruito nel rispetto dell’ambiente, con materiali atossici, riciclabili per oltre il 95 per cento e certificati dall’ INBAR ( Istituto Nazionale di Bio-architettura).

Metti in luce l’Africa

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Uno straordinario progetto eco-sostenibile vede uniti gli sforzi di Fairtrade Italia (consorzio preposto alla certificazione dei prodotti del commercio equo), Wwf e Ghanacoop per portare la luce in Africa.
Metti in luce Africa” è un’iniziativa che intende incentivare i finanziamenti in alcune aree rurali africane, inaugurando un fertile terreno di scambio tra Italia ed Africa basato sul commercio dei prodotti equosolidali e sullo sfruttamento delle energie rinnovabili.

L’idea è quella di costruire impianti per produrre energia pulita in alcune aree africane scoperte dai servizi di fornitura elettrica.
Un investimento che colpirà positivamente l’economia locale: l’incentivazione aiuterà le realtà imprenditoriali indigene a risollevarsi e a costituirsi autonomamente.

Venezia in pericolo come New Orleans

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Venezia è la principale città del Veneto e dell’Italia nord-orientale, capoluogo della provincia omonima e della regione Veneto. È catalogata come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La città è situata, insieme a numerose piccole isole, all’interno della Laguna di Venezia, nella parte nord-occidentale del Mare Adriatico. Il suo comune conta 268.741 abitanti, di cui 60.000 circa nella città vera e propria, 176.000 circa nelle città di terraferma Mestre e Marghera e nelle frazioni circostanti e circa 31.000 nelle varie isole della sua laguna.

New Orleans è la città principale dello stato della Louisiana, Stati Uniti d’America.
È un centro industriale e di distribuzione, un importante porto marino, ed è nota per la sua ricca eredità culturale, specialmente per la sua musica, per la sua cucina, e per il suo pittoresco carnevale (Mardi Gras).
La città si trova sulle rive del fiume Mississippi a circa 160 chilometri dal Golfo del Messico.
Al censimento del 2000, la popolazione della città era di 484.674 abitanti. Questa cifra non comprende i sobborghi di Jefferson Parish, Saint Bernard e di altre comunità confinanti; l’area metropolitana della Grande New Orleans ha una popolazione stimata di circa un milione di abitanti.
Le due voci di Wikipedia non sembrano evidenziare alcuna relazione tra le due città. Eppure sembra che condividano il medesimo destino.
Cos’hanno in comune Venezia e New Orleans ce lo spiega Gary Parker, professore dell’università dell’Illinois, affermando a gran voce che i due centri sono entrambi in grave pericolo, per le stesse ragioni.

Kick CO2 habit: le misure anti-co2 del programma Onu, semplici consigli per fare tutti qualcosa

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In occasione della Giornata Mondiale dedicata all’Ambiente, l’Onu ha divulgato un programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep) contenente semplici misure anti-Co2 a prova di cittadino.
Un modo per scongiurare i tanti “non lo sapevamo“, “una goccia nel mare in fondo non conta“, ma per rendersi bensì consapevoli, ancora una volta, di quanto si può fare con dei piccolo gesti di risparmio energetico quotidiano.

Il Festival dell’energia di Lecce ha evidenziato, a tal proposito, la scarsa inclinazione degli italiani al sacrificio ambientale tramite un sondaggio che ha visto primeggiare come unica rinuncia condivisa la meno impegnativa: spegnere la luce quando si esce da una stanza.

Dai rifiuti nasce un edificio. La nuova sede di Savno ecologica ed ecocompatibile

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Un edificio di 600 metri quadrati fatto interamente di rifiuti: è la nuova sede di Savno (Servizi ambientali Veneto nord orientale) inaugurata a Conegliano (Treviso) il 30 maggio scorso. La struttura, progettata secondo i più avanzati criteri della bio-architettura, è completamente ecologica ed ecocompatibile ed è costruita con rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, come l’acciaio. Tutti i materiali impiegati per la costruzione dell’edificio sono riciclati e riciclabili al 100 per cento e dotati di certificazione bio-ecologica.

Pochissima energia, inoltre, è stata consumata per la produzione dei materiali. Utilizzate, tra gli altri, anche le bottiglie in pet, riciclate dai 35 comuni trevigiani, per la produzione di fogli in poliestere utili all’isolamento termo-acustico dell’edificio. I giornali riciclati sono stati utilizzati, invece, per ricavare una fibra di cellulosa impiegata nell’isolamento dei pavimenti.

Gli amanti “stagionali” degli animali: il fenomeno degli abbandoni degli amici a quattro zampe

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Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, il fenomeno del randagismo subisce un incremento notevole, con 135 mila nuovi abbandoni.
Le autostrade si popolano di cani scheletrici che dopo un anno trascorso a giocare con i bambini, a ricevere coccole e attenzioni in famiglie pseudoamanti degli animali, vengono abbandonati a sè stessi e ad un triste destino: quello di morire di stenti, di sete sotto un solo cocente, sull’asfalto bollente, o peggio, finendo investiti da una macchina, marcendo sul ciglio di una strada.

Così di quei teneri batuffoli di pelo, fedeli e allegri nei confronti del padrone, non resteranno che carcasse dimenticate da tutti, persino da chi se ne prendeva cura prima del vigliacco gesto.
A testimonianza della crudeltà dell’uomo che si gode il sole al mare e le bibite fresche, mentre il povero animale a quattro zampe geme disperato sperando ancora che torni a prenderlo.
E invece l’amante stagionale degli animali progetta di prenderne un altro, al rientro dalla vacanze, anche questo destinato ad essere amato solo per un anno e poi gettato via come un Kleenex.

Relux, la mattonella ecologica Made in Italy

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Riciclare, per fini industriali, rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). È da questa idea che nasce Relux, la piastrella ecologica Made in Italy. Relux, nome scelto per omaggiare i materiali da cui è prodotta, è realizzata in gres porcellanato, con smalto composto dal 40 per cento da vetro ottenuto dallo smaltimento di lampade fluorescenti fuori uso.

La piastrella è stata ideata da un gruppo di ricercatori italiani dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con le società lombarde Relight srl di Rho, in provincia di Milano, e Polis Manifatture Ceramiche S.p.A. di Bondeno di Gonzaga, in provincia di Mantova.
Relux, attualmente nel circuito commerciale, è stata presentata come prototipo nel 2006.

A cosa siete disposti a rinunciare per ridurre gli sprechi energetici?

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Il Festival dell’energia svoltosi a Lecce lo scorso maggio, ha riscosso consensi oltre ogni previsione, aprendo la riflessione ed il dibattito su temi scottanti come il risparmio energetico, le energie alternative, il nucleare e gli investimenti sul rinnovabile.

Il maggior risultato ottenuto è stato quello di avvicinare problemi di così ampia portata come il fabbisogno energetico alla gente comune, allo scopo di far comprendere come ogni piccolo gesto quotidiano dei singoli faccia la differenza nella risoluzione di gravi e vaste problematiche ambientali.
Ma l’intento era duplice: far conoscere alla gente e voler conoscere la gente, le abitudini, i consumi energetici, il livello di conoscenza degli aspetti più scientifici del rinnovabile, le idee, la coscienza civica.
Un obiettivo raggiunto, tra l’altro, attraverso la somministrazione di sondaggi.
L’ultimo dei quali riguarda un argomento che ci sta molto a cuore: il risparmio energetico.
E’ stato chiesto ai cittadini a cosa fossero disposti a rinunciare per evitare gli sprechi di energia.