Il primo monitor al mondo a consumo zero, targato Fujitsu

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E’ il caso di dire: finalmente! Dopo i motori di ricerca ecologici, i computers ecocompatibili, ecco spuntare una soluzione per risparmiare energia quando il nostro computer è in standby. Ma che dico, risparmiare energia, di più, non consumarne affatto.

La nuova invenzione della Fujitsu è infatti un monitor che di energia non ne spreca neanche un po’, e in una civiltà consumistica come la nostra, anche un piccolo risparmio energetico può fare la differenza. Ed in questo caso si tratterebbe di un grande risparmio: ci pensate a tutti gli schermi che ci sono nel mondo? A quante volte il pc rimane acceso, durante la pausa pranzo, quando ci allontaniamo per una qualsiasi ragione? Infinite. Questa potrebbe dunque essere la rivoluzione ecologica del personal computer.

Se vi occorre energia, stampatela: Power Plastic, la prima fotocopiatrice di pannelli fotovoltaici

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Il fotovoltaico è una delle forme di energia pulita che, dopo le reticenze iniziali, si sta diffondendo rapidamente, con grandi benefici per l’impatto ambientale ed un enorme risparmio energetico.
Abbiamo parlato in precedenza dell’evolversi di progetti come Solar Reserve, pannelli solari capaci di funzionare anche in assenza di un sole intenso e di notte, delle cucine solari dei jainisti, dell’aereo solare, e di grandiosi piani come il Grande Piano Solare degli Stati Uniti

Ma le novità non sono destinate a finire, dal momento che la sperimentazione nel rinnovabile è in continua evoluzione, ed ogni giorno spuntano fuori nuove scoperte, nuovi oggetti ad ecoenergia, nuove prospettive per l’energia del futuro.
Oggi parliamo di una singolare stampante, messa a punto nei laboratori della Konarka, nel Massachussets, che da un foglio di plastica tira fuori un pannello fotovoltaico. Proprio così, Power Plastic, questo il nome della stampante, funziona come una comune stampante a getto di inchiostro, con l’unica differenza che l’inchiostro è sostituito da un liquido a base di polimeri.
Questo liquido riesce a catturare la radiazione solare, trasferendola ad un sistema elettrico. E’ ovvio che il rendimento solare di questi pannelli è inferiore del 9% a quelli dei normali pannelli in silicio (i fogli solari hanno una resa del 5% contro il 16% dei comuni pannelli).

Torraca, il primo comune illuminato a Led!

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Dicono che il buon esempio sia più seguito se a darlo sono grandi città e importanti istituzioni. Forse perchè dei piccoli ecocomuni se ne parla poco, ma dal “basso”, dai piccoli centri di cui è popolata la nostra penisola partono più iniziative verdi di quanto voi possiate immaginare. Se ne è discusso a Roma due giorni fa, di come aiutare concretamente i piccoli comuni ad applicare le convenzioni di Kyoto, nel corso del seminario “Efficienza energetica, rinnovabili, mobilita’ sostenibile: ricette per la riduzione integrata di CO2 e NOx in ambito urbano”, organizzato in collaborazione con l’Anci nell’ambito del progetto di sensibilizzazione verso le Amministrazioni pubbliche avviato dal ministero dell’Ambiente e dal Kyoto Club.
Durante la conferenza ecco spuntare il nome di un piccolo paesino del salernitano, Torraca, che ha investito nel rinnovabile, facendone addirittura lo slogan del sito. Sono andata a curiosare tra le pagine web di questo piccolo centro urbano, e sono rimasta piacevolmente colpita dalla civiltà di questo paesino, che punta sul risparmio energetico e porta avanti una campagna di sensibilizzazione non soltanto astratta (come per altro fanno molti comuni e grandi città), ma tangibile, concreta e direi, visto quello che sto per descrivervi, visibile agli occhi di tutti.
Eh già, perchè Torraca è illuminata a Led, un’innovativa tecnologia che permette di risparmiare il 70% sull’energia e sui costi di manuntenzione.

Green beauty, quando la cosmesi è attenta all’ambiente

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Esistono sul mercato tantissimi prodotti per la cura personale e per la bellezza, creati da altrettanto numerosi brand. Come fare ad orientarsi e comprare prodotti che siano buoni per la cura del nostro corpo, ma allo stesso tempo prodotti nel rispetto dell’ambiente? Da alcuni anni questo è possibile, poichè le principali case di cosmesi mondiali iniziano a pensare verde.

Dal 1998 nel settore del beauty si parla anche di Green Chemistry, un approccio scientifico alla prevenzione dell’inquinamento, teorizzato da Paul Anastas e John Warner, che prevede l’utilizzo di composti totalmente biodegradabili, l’impiego di energie rinnovabili nella produzione e processi di produzione ad impatto minore rispetto ai tradizionali. Aldilà delle intenzioni, vediamo nel concreto quali sone le case cosmetiche più attente, così da poterci regolare nei nostri acquisti.

Arriva il pc ecocompatibile della Dell, si chiamerà Bamboo-box

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Ieri abbiamo parlato di quanto si risparmia utilizzando i pc e le e-mail al posto della carta. Oggi vi parliamo di una novità ecologica che rivoluzionerà il computer stesso. Nel corso della conferenza Fortune Brainstorm Green, organizzata in occasione dell’Earth Day, il fondatore della Dell Computer, Michael Dell, ha mostrato al pubblico un prototipo di pc ispirato all’ambiente di cui però non ha voluto dare il nome, anche se in molti lo chiamano già bamboo-box.

Il rivestimento esterno del pc, infatti, è composto da bambù e altri materiali riciclati come vecchie bottiglie di plastica, cartocci del latte, ecc. Il progetto riguarda per ora solo il modello portatile. Dovrebbe essere più piccolo dell’81% rispetto ad un normale desktop, ma soprattutto utilizzerà il 70% in meno di energia elettrica.

Quanto si risparmia con Internet?

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La più grande invenzione del ventesimo secolo è senza dubbio internet. Coloro che hanno avuto la grande idea di mettere due computer in comunicazione a distanza dovrebbero essere paragonati ai vari Marconi, Volta, e anche a colui che ha scoperto il fuoco, perchè un’invenzione così può davvero cambiare la vita di miliardi di persone.
Anche in senso ecologico.

Avete idea dei miliardi che si risparmiano utilizzando internet? E degli ettari di foreste risparmiate? Proviamo a dare qualche numero.

Al posto della benzina l’etanolo: amico dell’ambiente

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L’etanolo, che altro non è che il comune alcool, ha una struttura in tutto e per tutto simile ad un idrocarburo, con la differenza che contiene anche atomi di ossigeno che lo rendono un combustibile migliore della benzina. Quello che non migliora è il consumo, perché l’alcool ha un minore potere calorifico e richiede miscele più “grasse”, cioè con una quantità maggiore di carburante rispetto all’aria per ottenere la combustione desiderata. Un comune motore a benzina, se alimentato con etanolo, guadagna tra il 10% e il 15% di potenza e coppia, in virtù del maggior numero di ottani.

Attualmente in Europa sia in Svezia che in Francia sono disponibili negli impianti di rifornimento colonnine che erogano l’E85 e l’E95, carburanti con l’85% o il 95% di alcool e la restante parte di benzina. La Francia esporta cereali e zucchero di barbabietola sufficienti per produrre il 70% del combustibile necessario al fabbisogno del proprio parco auto alimentato a benzina. L’etanolo è amico dell’ambiente: tre delle principali sostanze inquinanti presenti allo scarico vengono drasticamente abbattute, in special modo il monossido di carbonio (CO) risultante è solo il 14% rispetto ai valori imposti dalla normativa Euro 5, che entrerà in vigore presumibilmente nel biennio 2009-10.

Nuova cultura dell’energia: Festival a Piazza S.Oronzo

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Tra il 16 e il 18 maggio 2008, gli spazi più rinomati e prestigiosi della città, Piazza Sant’Oronzo, Teatro Politeama Greco, il Chiostro dell’ex Convento dei Teatini, l’ex conservatorio di Santa Monica, vivranno una vita inedita e saranno la cornice ideale di dibattiti, proiezioni, spettacoli e laboratori. L’iniziativa nasce da un’idea di Aris e Assoelettrica, partner nell’ideazione e nella realizzazione della manifestazione. Il festival sarà l’occasione per affrontare un discorso su una “nuova cultura dell’energia”; una cultura condivisa dal mondo dell’università, della tecnologia, della scienza, dell’impresa, della politica e dalla cittadinanza, affinché l’energia possa costituire il perno di un nuovo rinascimento italiano e trasformarsi in opportunità unica per il Paese.

Per farlo, sono stati coinvolti scienziati di fama, politici, imprenditori, ambientalisti, giornalisti. Insieme per discutere e condividere con un pubblico attento e curioso una nuova possibile idea di energia per il futuro. Una cultura partecipativa che veda tutti direttamente impegnati e coinvolti. Questa prima edizione del Festival dell’Energia vuole essere un’occasione per cominciare un lavoro paziente di elaborazione di una nuova cultura dell’energia. È un’opportunità per rispondere a un bisogno che emerge con evidenza nei dibattiti televisivi, sui giornali, nelle discussioni di tutti i giorni: il bisogno di chiarezza su un tema complesso, fondamentale e urgente.

Risparmiare l’acqua con una dieta equilibrata: Virtual Water, poster da cucina

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L’acqua dolce è una risorsa fondamentale per la nostra vita e per quella del pianeta e, per non consumarne troppa, possiamo optare per un regime alimentare basato sulla quantità di acqua impiegata per produrre questo o quell’alimento.

Questa l’idea di Timm Kekeritz, designer tedesco che per la creazione del suo Virtual Water, poster da appendere in cucina e a cui far riferimento ogni volta che si prepara il pranzo, si è ispirato a dati scientifici che spiegano quanta acqua ci è voluta per produrre quello che mangiamo. Per produrre un pezzo di formaggio ci vogliono 2500 litri d’acqua, per una sola bistecca di manzo quasi 5000 litri.

Essere in Europa, essere l’Europa: Energia Intelligente, presentate i vostri progetti

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Ancora una volta, dall’Unione Europea ci arrivano proposte intelligenti, che è bene conoscere e diffondere, perchè molto spesso si è all’oscuro di tutti i finanziamenti e di tutte le possibilità che è possibile sfruttare dal nostro essere in Europa ed essere l’Europa.

Cospicui stanziamenti a favore delle energie rinnovabili e per la promozione del risparmio energetico sono alla base del programma Energia Intelligente Europa:

Il programma Energia intelligente-Europa istituito a favore dell’efficienza energetica, prevede misure dirette a incoraggiare l’efficienza energetica e l’uso razionale delle risorse energetiche; a promuovere le fonti d’energia nuove e rinnovabili e incoraggiare la diversificazione energetica; a promuovere l’efficienza energetica e l’uso di fonti d’energia nuove e rinnovabili nei trasporti.

Inchiesta sull’energia sprecata, ogni anno potremmo risparmiare almeno 3 centrali elettriche

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Vi siete mai chiesti quanto vi costa il vostro televisore? Non ci stiamo riferendo, ovviamente, al suo costo al momento dell’acquisto, ma al suo fabbisogno quotidiano di energia elettrica. Sono diverse le ricerche che sono state effettuate negli ultimi anni, soprattutto con il passaggio dal vecchio tubo catodico al plasma e all’LCD, ma tutte concordano nel dire che il consumo è di gran lunga aumentato, in barba agli accordi di Kyoto.

Il dato più incredibile è quello sulla lucina del Led che si accende quando il televisore è spento. In realtà quanto spegnamo la tv attraverso il solo telecomando, resta accesa una lucina, che si potrebbe spegnere semplicemente pigiando il bottoncino sul televisore stesso. Questa piccola e innocua luce consuma da uno a 4 watt. Il costo al watt nelle case private è mediamente 1,40 €. Calcolando le decine di milioni di televisori presenti in tutta Italia (senza considerare il resto del mondo), il consumo per questa piccola lucina si stima intorno ai 7 miliardi di chilowattora, più o meno quanto una centrale nucleare, o due centrali elettriche.
Ma non solo, perchè secondo uno studio fatto nel Regno Unito, sembrerebbe che le lucine dello stand-by producano 800 mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno.

La Puglia va a idrogeno, prima rete di distributori per auto al mondo

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Forte lo schieramento della Regione Puglia dalla parte dell’ambiente e dell’energia verde. Dopo aver sfruttato il sole che bacia il tacco per il fotovoltaico e la forze del vento che soffiano tra Adriatico e Ionio per produrre energia dll’eolico, è ora il momento dell’idrogeno, energia prodota dall’azione combinata di sole e vento.

Profetizzata da Rifkin, guru dei cambiamenti industriali pro energie alternative, si compie in Puglia una vera e propria rivoluzione: verrà creata, nel giro di un anno, a partire da maggio, la prima rete di distribuzione di carburante a idrogeno al mondo. Nelle sei province pugliesi saranno installati dei distributori di idrometano (70% metano e 30% idrogeno), capaci di alimentare tutte le auto con motore predisposto.

La fine del petrolio: squilibrio nel consumo tra Paesi del Nord e Sud del mondo

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La consapevolezza che il petrolio e le fonti fossili, ed in generale l’energia, fossero beni illimitati, da utilizzare con parsimonia, è un’acquisizione recente dell’umanità. All’orizzonte c’è infatti una linea rossa: la fine del petrolio.

Quanto dureranno le riserve di petrolio? Secondo la ExxonMobil , la maggiore compagnia petrolifera, i giacimenti petroliferi sono sufficienti, ai ritmi attuali, per la fornitura di petrolio fino al 2050. Secondo la BP Amoco, la seconda compagnia petrolifera, i giacimenti accertati sono, sempre ai ritmi di consumo attuali, sufficienti fino al 2044. La U.S. Geological Survey dopo uno studio durato cinque anni, ha concluso che il mondo ha riserve sufficienti per circa 80 anni ai ritmi di consumi attuali, circa due mila e trecento miliardi di barili, (313 miliardi di tonnellate). Ci sono poi i geologi del King Hubbert Center della Colorado School of Mines che ritengono che la produzione dell’oro nero toccherà il suo picco in questo decennio con 85 milioni di barili al giorno per poi scendere drammaticamente a 35 milioni nel 2020. Nessuno può dire con certezza quanto petrolio rimane, quasi tutti concordano che metà sia già esaurito.

Allarme rifiuti: la montagna di spazzatura elettronica potrebbe presto sommergerci

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I Paesi ricchi stanno letteralmente inondando di spazzatura hi-tech i paesi del Terzo Mondo. Anziché impegnarsi nel riciclo e nello smaltimento, le nazioni industrializzate scaricano verso i Paesi poveri la responsabilità dello smaltimento. Computer, telefonini e televisioni che finiscono in discariche a cielo aperto o vengono bruciati, liberando sostanze molto tossiche per l´ambiente. I Paesi più colpiti: Cina, il porto nigeriano di Lagos (uno dei più colpiti), molte località indiane e africane. Questo perché scaricare la responsabilità dello smaltimento nei Paesi emergenti ha costi inferiori rispetto ai Paesi industrializzati.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti di natura elettronica è emerso in maniera drammatica negli ultimi anni. Dopo anni di disinteresse delle autorità e l’accumulo di materiali inquinanti di ogni tipo, l’opinione pubblica si è accorta della pericolosità di questi scarti. I dati ufficiali a livello europeo parlano di 8 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da materiale elettronico: circa l’80% di essi finisce in discarica insieme a tutto il resto. Va sottolineato che oltre ai materiali non biodegradabili questi rifiuti contengono sostanze altamente inquinanti. Stiamo parlando di piombo, cadmio e mercurio, tanto per cominciare, che finiscono nel sottosuolo o vengono disperse nell’aria. L’Italia all’interno dell’Unione europea incide per circa il 14% su queste cifre.