Marea nera, a Tony Hayward BP offre un “calcio nel sedere” da 14 milioni di euro

Immaginate di essere i responsabili del peggior disastro ambientale della storia americana. Immaginate che Henric Svanberg, uno dei vostri collaboratori, se la stia spassando su uno yacht in compagnia della sua amante mentre si lotta contro il tempo per arginare una fuoriuscita di petrolio che è costata la vita a 11 uomini, morti nell’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon.

Immaginate di aver messo in ginocchio l’economia incentrata su pesca e turismo di centinaia di località costiere del centro America. Immaginate di aver distrutto l’ecosistema di una delle oasi naturaliste (in Louisiana) di pellicani più  preziose al mondo. Immaginate di aver ucciso delfini, pesci, bruciato vive tartarughe perché i soccorsi degli animalisti intralcerebbero gli incendi controllati.

Eruzione vulcano Islanda, gli effetti sul clima

L’eruzione del vulcano Eyjafjallajkull in Islanda, che ha sollevato un’immensa nube di cenere (più precisamente una massa calda di polveri e gas proiettata nell’atmosfera a una quota di 4/5 Km ), ha messo in ginocchio il traffico aereo europeo interessando dapprima la Gran Bretagna, e paralizzando poi anche Belgio, Olanda e Danimarca, Germania, Norvegia e ora avvicinandosi anche all’Italia. Oggi si apprende che sono stati annullati ben 60 voli in Toscana, molti dei quali sono tappe di scalo di compagnie low cost come Ryanair, Easyjet, Norvegian. No e Transavia che hanno parecchi voli destinati a Regno Unito, Irlanda, Francia, Danimarca, Olanda, Germania e Norvegia.

Il disagio immediatamente visibile è stato per l’appunto il blocco dello spazio aereo nord-europeo, ora la nube si sta spostando verso sud-est, provocando problemi con i voli addirittura in Medio Oriente. Ma quali saranno gli effetti della nube di cenere sul clima, se dovesse spingersi fin nella stratosfera?

Energie rinnovabili: nasce l’agenzia internazionale IRENA

Un’agenzia internazionale per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Questo è IRENA, acronimo di International Renewable Energy Agency, nata ufficialmente ieri in seguito alla firma dell’atto costitutivo a Bonn, in Germania, nell’ambito della Founding conference. Sono settantacinque, al momento, i Paesi firmatari tra cui Germania, Spagna e soprattutto l’Italia. Scopo principale della nuova Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili è quello di dare un forte impulso allo sviluppo, a livello globale, delle energie rinnovabili e di offrire agli Stati membri un punto di riferimento per quanto riguarda consulenze politiche, tecniche e finanziarie in ambito energetico.

Tra le dieci città più inquinate del mondo c’è anche Milano

[Cubatao Valley, Brasile]

Scegliere un posto in cui vivere è diventato difficile oggi: le città sono inquinate e le campagne, anche.
Nelle metropoli traffico ed emissioni a livelli stratosferici impediscono di respirare, nella provincia rifiuti tossici seppelliti di qua e di là fanno sorgere tumori.

Ma da evitare assolutamente sono le dieci città con il triste primato di più alto tasso di inquinamento.
La classifica è stata stilata dalla rivista americana Popular Science, periodico di divulgazione scientifica.
In mezzo ai grandi centri urbani più sudici del mondo trova posto la nostra bella Milano.
Siete curiosi di sapere chi le fa compagnia in questa infelice top ten?

Catturare CO2 per ripulire l’aria, ridurre il riscaldamendo terrestre e produrre carburanti

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Rimuovere dall’aria l’anidride carbonica per far fronte al riscaldamento terrestre. Ne sono convinti alcuni scienziati americani che stanno lavorando a progetti mirati alla cattura di CO2, prima causa del trattenimento del calore solare. Klaus Lackner, fisico della Columbia University, ha ideato un dispositivo, chiamato Scrubber, in grado di intrappolare l’anidride carbonica. Il prototipo, grande come un container, è composto da un pannello radiatore ventilato che raccoglie una tonnellata di Co2 al giorno e la intrappola in una particolare resina a scambio ionico.
L’idea di catturare l’anidride carbonica non è, però, una novità. Nonostante sia comunque difficile estrarre CO2 dall’aria, poiché è una delle molecole più stabili, già negli anni 40 alcuni sottomarini militari, per farlo, usavano taniche di potassio. Il problema fondamentale riguarda la procedura di separazione dell’anidride carbonica dai composti chimici, o dalle resine, a cui si combina una volta catturata.

Kick CO2 habit: le misure anti-co2 del programma Onu, semplici consigli per fare tutti qualcosa

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In occasione della Giornata Mondiale dedicata all’Ambiente, l’Onu ha divulgato un programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep) contenente semplici misure anti-Co2 a prova di cittadino.
Un modo per scongiurare i tanti “non lo sapevamo“, “una goccia nel mare in fondo non conta“, ma per rendersi bensì consapevoli, ancora una volta, di quanto si può fare con dei piccolo gesti di risparmio energetico quotidiano.

Il Festival dell’energia di Lecce ha evidenziato, a tal proposito, la scarsa inclinazione degli italiani al sacrificio ambientale tramite un sondaggio che ha visto primeggiare come unica rinuncia condivisa la meno impegnativa: spegnere la luce quando si esce da una stanza.

Fruttarismo:uno stile di vita in armonia con l’ambiente. Impariamo a conoscerlo.

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Nella società dei fast food dei take away e del mangiare fuori casa c’è ancora chi riesce a restarne fuori scegliendo di mangiare solamente frutta rigorosamente cruda. Sono i cosiddetti fruttariani la cui dieta consiste esclusivamente in frutta cruda e semi. Secondo l’ideologia del fruttarismo, l’uomo deve compiere un viaggio a ritroso nel tempo e tornare all’alimentazione delle origini composta di sola frutta.

La frutta è, quindi, per i fruttariani, un alimento completo in grado di nutrire l’organismo in modo equilibrato. Essa, inoltre è considerata un cibo sensuale e magico in grado di deliziare i sensi con il suo gusto, il suo odore e i suoi colori. Lo stile di vita fruttariano esclude il consumo dei cibi cotti considerati non salutari per l’uomo e nocivi per l’ambiente, causa di squilibri nutrizionali e di malattie, degli sbalzi d’umore e della perdita di bellezza e vitalità.

Anche l’ecosistema marino soffre lo stress.

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L’ambiente marino del pianeta azzurro verte in una condizione di forte degrado. Inquinamento delle acque, pressione antropica sulle coste e sovrasfruttamento delle specie ittiche, sono solo alcuni dei problemi che stressano l’ecosistema marino causando gravi danni all’ambiente e a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Nel mondo, oltre la metà della popolazione vive lungo i circa 440.000 kilometri di coste, all’interno di una fascia profonda 200 km. Qui si concentrano grossi centri urbani, come Tokio, Mumbai e New York, complessi industriali e turistici, reti autostradali e aree dedicate all’agricoltura intensiva.

In Italia, in base ai dati ISTAT, oltre il 30% della popolazione (circa 18 milioni di abitanti) risiede lungo il litorale che per il 43% appare totalmente urbanizzato e per il 28% parzialmente urbanizzato. Molte zone costiere, inoltre, presentano un ampio flusso turistico. Questa pressione antropica sulle zone costiere, sia in Italia che nel resto del mondo, modifica profondamente gli equilibri naturali, provocando la scomparsa, ad esempio, di zone umide costiere come le lagune, e delle foreste di mangrovie, nelle zone tropicali, utili per la protezione delle coste.

Carpool, Bikely, Carbon Minder, CO2stats: boom di ecoapplicazioni sul web

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L’informazione, quella vera, senza filtri e impedimenti di alcun tipo, passa per la rete. La libertà mediatica del web ha i suoi pro e i suoi contro, ma resta il fatto che riesce a veicolare qualsiasi tipo di messaggio, coinvolgendo in pochi istanti milioni di persone in tutto il mondo.

La comunicazione globale di Internet ha oggi il grande merito di far passare degli ecomessaggi, dimostrando grande attenzione ed una particolare sensibilità ai problemi ambientali.
Il popolo della rete sembra percepire, diffondere e trasmettere velocemente temi caldi che riguardano il risparmio energetico, l’ecologia, le iniziative verdi ed il rispetto della Natura in genere.
D’altra parte la stessa tecnologia informatica si sta muovendo verso lo sviluppo di computers ecocompatibili, stampanti solari, motori di ricerca a ridotto consumo energetico, promuovendo continuamente sforzi verso la risoluzione dei vari problemi ecologici che ci affliggono oggigiorno.

Terra Futura: costruire alleanze per un pianeta migliore. Conclusa la V edizione della kermesse.

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Si è conclusa la V edizione di Terra Futura, la mostra-convegno internazionale sulle pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, svoltosi a Firenze dal 23 al 25 maggio scorsi.

Al centro di questa edizione dell’evento il tema “Costruire alleanze per una Terra Futura” con l’obiettivo di incrementare la nascita di alleanza costruttive per la sopravvivenza del pianeta. La manifestazione Terra Futura, promossa da Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, ha offerto ai visitatori numerosi convegni, seminari e workshop al fine di diffondere pratiche sostenibili utili a garantire la tutela dell’ambiente. In particolare, la manifestazione si è resa mediatrice del dialogo tra istituzioni, imprese, organizzazioni no profit e cittadini per stimolare la nascita di sinergie, tra le varie realtà sociali, che mirano ad un maggiore rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Protagonisti del convegno anche i giovani a cui si sono rivolte le campagne di sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità con maggiore risalto a nuovi stili di vita ecocompatibili e a comportamenti più responsabili. Da non dimenticare la portata internazionale della manifestazione che ha ospitato al suo interno numerosi relatori stranieri chiamati ad intervenire ai dibattiti su temi, molte volte, appartenenti ad una dimensione globale. Numerose realtà estere sono state poi rappresentate nell’ampia area espositiva.

La Natura ci serve per almeno cinque ragioni

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In realtà non sarebbero cinque bensì infinite le motivazioni che dovrebbero spingerci a salvaguardare e a tutelare la Natura.
Cinque sono quelle indicate dal dossier del WWFEffetto biodiversità“, per ricordare all’utilitaristico uomo che la Natura ci serve.

Domani, nel corso delle manifestazioni che si terranno in tutta Italia per la Giornata delle Oasi, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, obiettivo primario del WWF sarà proprio quello di far conoscere e valorizzare le biodiversità.

Tra natura e tragedia: tsunami

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Uno tsunami è una serie di onde che hanno origine da un terremoto, terremoto sottomarino, attività vulcanica, frane, impatti meteoritici nel mare o vicino ad esso. Molte città che si affacciano sull’oceano Pacifico, principalmente in Giappone ma anche nelle Hawaii, hanno sistemi di allarme e procedure di evacuazione in caso di gravi tsunami. Un evento sismico potenzialmente tsunami-genico può essere predetto da vari istituti di sismologia in varie parti del mondo. Purtroppo però al momento non esiste alcun modello assolutamente affidabile in grado di correlare il verificarsi di un evento sismico alla generazione di uno Tsunami. Questo anche perché non è facile vedere uno tsunami che si avvicina alla costa, infatti l’energia di uno tsunami è costante, in funzione della sua altezza e velocità. Quindi, quando l’onda si avvicina alla terra, la sua altezza aumenta mentre diminuisce la sua velocità. Le onde viaggiano a velocità elevate, più o meno senza essere notabili quando attraversano le acque profonde, ma la loro altezza può crescere fino a 30 metri e più quando raggiungono la linea costiera. Ecco perché gli tsunami causano gravi distruzioni su coste e isole.

I Natural Balancers: tra ecologia e città

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Lo stile urbano e le sue esigenze possono convivere con un’attenzione a tutto ciò che riguarda l’ambiente. Uno stile di vita che comprende l’ alimentazione , ma non tralascia l’arredamento e gli accessori per la casa, i tessuti utilizzati per i capi di abbigliamento e persino i gadgets di alta tecnologia. Sono i “Natural Balancers”, coloro che hanno deciso di coniugare gli elementi tipici della vita contemporanea con il benessere del corpo e della mente che viene dalla naturalità.

Chi appartiene a questa tribù metropolitana trascorre più tempo all’aria aperta rispetto alla media nazionale (54% contro il 49%), ama la cucina e il cucinare (58%, contro il 44%), si tiene in forma (34% contro il 30%). Oltre ad avere una spiccata sensibilità ecologica e per la sana alimentazione, i Natural Balancers, quando non possono realizzare il sogno di una full immersion nella natura, si accontentano anche di aree verdi all’interno della città (70%), avere animali domestici (55%) e circondarsi, quanto più è possibile di materiali e prodotti naturali: ad esempio con oggetti di arredo “natural style” (46%).

Sarà il vento a dare energia alle prossime Olimpiadi

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L’energia eolica approda alle Olimpiadi. Sembra proprio che i prossimi giochi olimpici di Pechino 2008, avranno il merito di utilizzare energia pulita e rinnovabile.
A renderlo noto nella sua newsletter la LM Glasfiber, un’azienda danese specializzata nella produzione di pale eoliche.

Trentatrè turbine eoliche sono già state messe a punto per fornire il 5% dell’energia elettrica, necessaria allo svolgimento delle olimpiadi cinesi.