Nucleare, un problema senza la soluzione in scena nel controspot di Greenpeace

Dimenticatevi le partite a scacchi truccate, i video di risposta fioriti in rete che facevano il verso più o meno duramente alla demagogia spudorata del Forum Nucleare Italiano capeggiato da Chicco Testa. Habemus un nuovo controspot che porta la firma di Greenpeace, un video-messaggio che ci accompagna con una dolcezza musicale che stride con le parole suadentemente tacciate di ironia e semanticamente pesanti, verso la presa di coscienza di un problema senza soluzione, il nucleare appunto.

La nota associazione ambientalista apre il filmato in evidente chiave polemica con la decisione del Governo di puntare sull’atomo, proprio oggi che le risposte sono necessariamente da cercarsi altrove, nelle rinnovabili, e dove altrimenti? Non certo in un’energia che lascia irrisolto il problema delle scorie radioattive, un’energia sulla quale nessuna azienda investirebbe mai senza i lauti incentivi statali che puntualmente gli si spalancano davanti, un’energia che ha fallito in passato sulla sicurezza e che non merita altre opportunità, non se ci sono altre alternative meno insidiose e complesse.

Giornata mondiale delle zone umide: si celebra il prossimo 2 febbraio

Le zone umide sono i templi della biodiversità, i serbatoi della vita, preziosi siti di stoccaggio dell’anidride carbonica ed, al contempo, tra gli ecosistemi più minacciati del pianeta per il loro esasperato sovrasfruttamento dovuto principalmente alla riconversione agricola, previa drenaggio. Tale messa a coltura delle aree umide ne ha contratto la superficie complessiva europea originaria del 60%.

Ma l’agricoltura non è la sola minaccia per le zone umide, vi si aggiungono: degrado degli habitat; gestione dell’acqua; turismo; inquinamento; gestione rifiuti; attività di estrazione; pesca; sfruttamento delle foreste; urbanizzazione.

Per cena pollo OGM alla diossina

In questi giorni si è parlato del pollo OGM modificato geneticamente dai ricercatori dell’Università di Cambridge ed Edimburgo per resistere all’influenza aviaria, e ovviamente lo si è immediatamente associato ad una maggiore sicurezza per la salute dei consumatori. D’altra parte è quello che avviene istintivamente quando ci presentano prodotti prima a rischio, poi ritoccati in chiave innocua.

Greenpeace, però, non ci sta e contesta quello che definisce l’ennesimo lancio sensazionalistico del mondo biotech con dichiarazioni molto forti, che contrastano con il generale entusiasmo che era seguito ad una all’apparenza buona notizia come il pollo transgenico no aviaria.

WWF, bambini “Uniti per l’ambiente”

Il WWF propone un nuovo progetto green per le scuole e per i bambini. Questa volta lo fa con la partecipazione di Mondo Home Entertainment, in occasione dell’uscita del film Animals United in cui si racconta della lunga marcia di tutti gli animali alla Conferenza Mondiale per l’Ambiente, dove interverranno tra i grandi della terra per chiedere la difesa dell’ecosistema messo a rischio dall’uomo.

Il progetto Uniti per l’ambiente, rivolto alle scuole primarie, consiste nell’inventare una sceneggiatura sotto forma di elaborato grafico o scritto traendo ispirazione dalle tematiche ambientali che si trovano all’interno di un kit informativo creato dagli organizzatori per tutti i bambini.

L’ONU proclama il 2011 anno delle foreste

L’Assemblea generale dell’ONU ha dichiarato il 2011 Anno Internazionale delle Foreste. Questo “battesimo”, proprio come quello dello scorso anno, servirà per aumentare la consapevolezza della popolazione mondiale su come migliorare la salute di tutti i tipi di foreste, che coprono il 31% della superficie della Terra. L’Anno Internazionale delle Foreste inizierà ufficialmente il 24 gennaio con il Forum delle Nazioni Unite sul tema che si terrà a New York.

Le foreste del mondo permettono la vita di diverse creature in tutto il pianeta, e di conseguenza possono aiutare l’umanità a sopravvivere, ma anche a realizzare alcuni dei suoi più grandi obiettivi: ridurre la povertà, lottare contro i cambiamenti climatici e raggiungere uno sviluppo sostenibile, secondo quanto dichiarato dalla Lega Internazionale per la Conservazione della Natura.

Greenpeace: tonno sostenibile? Più “distruttivo” di quello normale

Esiste una marca di tonno giapponese che ha cominciato ad invadere il mercato europeo. Per ora è venduta solo in Gran Bretagna, ma vista la globalizzazione non fatichiamo ad immaginare che presto arriverà anche in Italia. Si tratta del cosiddetto “tonno sostenibile“, che però pare che di sostenibile abbia ben poco.

Greenpeace, che ha un conto aperto con il Giappone a proposito delle pratiche di pesca scorretta, chiede attenzione alla marca di tonno considerata la “più distruttiva per l’ambiente”, in quanto la società giapponese utilizza metodi di pesca tutt’altro che sostenibili, e dunque punta su una campagna di marketing non veritiera. L’organizzazione ha recentemente criticato il Marine Stewardship Council per aver concesso le certificazioni di sostenibilità nonostante le prove non proprio chiarissime, e la società Princes ne ha approfittato, promuovendo la sostenibilità sulla sua etichetta, senza però garantire gli standard previsti.

Sviluppo fonti rinnovabili: la Spagna brucia le tappe

In Europa Paesi come la Spagna stanno letteralmente bruciando le tappe per quel che riguarda lo sviluppo sul territorio degli impianti di energia pulita da fonti rinnovabili. In accordo con quanto riporta Legambiente, infatti, il Paese iberico, con ben dieci anni di anticipo, è arrivato a conseguire una quota del fabbisogno elettrico, pari a ben il 35%, proprio dalle fonti rinnovabili, ragion per cui l’Associazione, per voce del suo Presidente nazionale, Vittorio Cogliati Dezza, augura all’Italia di seguire per l’anno appena iniziato proprio l’esempio spagnolo.

In base ai dati riportati da “El Pais“, con il 35% di fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili la Spagna è oramai ad un passo dall’obiettivo del 40% fissato in sede comunitaria per l’anno 2020; da un anno all’altro la Spagna, un Paese che ha fatto parlare di sé negli ultimi mesi a seguito degli attacchi speculativi sul debito pubblico dei cosiddetti Paesi periferici dell’Eurozona, ha fatto registrare dal fronte delle rinnovabili una crescita pari a sei volte con prospettive che rimangono ancora rosee.

Saldi, attenzione agli elettrodomestici fuori norma

I saldi sono cominciati il 2 gennaio in alcune città del Paese e come ogni anno, la corsa agli acquisti e agli sconti attirerà moltissimi risparmiatori che hanno atteso l’inizio dei saldi per rinnovare il proprio guardaroba, per sostituire il vecchio microonde e per acquistare un nuovo televisore. Eppure

Pochi sanno che dal gennaio del 2010 i nuovi elettrodomestici immessi sul mercato avrebbero dovuto rispettare la nuova direttiva europea che ne riduce i consumi sotto a 1 watt quando sono in standby, cioè spenti ma pronti all’uso.

Questo il monito di Legambiente per i saldi del nuovo anno. Difatti dal 1 gennaio è in vigore un nuovo servizio di etichettatura che indicherà i livelli di risparmio energetico dei televisori, ma a breve il nuovo sistema di etichettatura sarà esteso agli altri elettrodomestici per guidare i consumatori nell’acquisto dell’apparecchio a maggior risparmio energetico ed efficienza.

Rifiuti hi-tech, la denuncia di Greenpeace sul falso ritiro gratis

Greenpeace in occasione delle feste natalizie e della corsa agli acquisti di regali hi-tech ha dato vita ad un’inchiesta per capire come negozi e negozianti mettono in atto il decreto D.M. n. 65 del 2010, entrato in vigore lo scorso giugno per lo smaltimento dei rifiuti elettronici.

Ebbene, il 51% dei rivenditori di apparecchi hi-tech non adempie all’obbligo di smaltire gratuitamente i prodotti tecnologici usati a fronte di un nuovo acquisto. I volontari di Greenpeace hanno monitorato 107 negozi in 31 città italiane delle principali catene di distribuzione: Euronics, Mediaworld, Trony, Unieuro, Eldo che rappresentano il 70% della quota mercato nel nostro Paese. Eldo è la catena di distibuzione che più rispetta l’ambiente, con il 60% dei negozi che ritirano gratuitamente l’usato; seguito da Mediaworld (il 50% dei negozi ritira gratis l’usato), Trony (48% dei negozi) e Unieuro (47%). Euronics si posiziona all’ultimo posto della classifica, con solo il 45% dei punti vendita che rispetta la legge vigente.

Linee guida fonti rinnovabili: Lipu scrive alle Regioni

Sia sull’eolico, sia sulle altre fonti rinnovabili, al fine di salvaguardare non solo l’ambiente ed il paesaggio, ma anche la biodiversità, la LIPU ha scritto alle Regioni affinché, a partire dall’1 gennaio del prossimo anno, possano adottare con urgenza le linee guida. In particolare, LIPU-BirdLife ha inviato la lettera sia alle commissioni consiliari, sia ai Presidenti delle Regioni ed agli assessori competenti, affinché con le linee guida si possa mettere ordine allo sviluppo degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili senza che questo possa avvenire in maniera incontrollata.

Unitamente all’adozione delle linee guida sulle rinnovabili, inoltre, la LIPU nella lettera ha altresì sottolineato l’importanza e la necessità di definire anche tutte quelle aree in corrispondenza delle quali gli impianti non possono essere realizzati; stiamo parlando chiaramente di tutte quelle aree protette a vario titolo a partire da quelle Unesco e passando per quelle che risultano essere sottoposte a vincolo idrogeologico, aree archeologiche e quelle dove sono presenti dei monumenti.

Rapporto ONRE sulla bioedilizia, aumentano i comuni virtuosi

Ben 705  comuni italiani hanno introdotto obiettivi di sostenibilità nei propri regolamenti edilizi. Trattasi di risparmiare energia, diminuire le emissioni inquinanti, recuperare acqua piovana e riciclare materiali da costruzione, l’eco-trend è in crescita.

Il quadro che emerge dal terzo rapporto ON-RE (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico), presentato ieri a Milano da Legambiente e Cresme, ed avente lo scopo di valutare le tendenze in atto verso la conversione in senso ecologico dei regolamenti edilizi adottati dai comuni, fa ben sperare.

LAV speciale Natale, salviamo gli animali con regali green

Prosegue la nostra rubrica di idee e regali di Natale ecologici e sostenibili, per un Natale all’insegna dell’ambiente e della biodiversità. Dopo i consigli sull’uso delle luci LED per illuminare l’albero e l’idea di regalare per il Natale i mattoncini biodegrabili Happymais, oggi parliamo delle proposte della Lega Anti Vivisezione, adatte sia a grandi che piccini.

LAV propone Speciale Natale, un catalogo di oltre 30 prodotti per sostenere nuove azioni contro i canili lager, così ribattezzati per le precarie e disumane condizioni in cui vengono tenuti molti cani. Le idee regalo spaziano dalle decorazioni natalizie per l’albero, a forma di stella o di piccolo albero, che hanno un costo di 2 euro; ai biglietti di auguri molto simpatici con motivi natalizi o teneri cuccioli, animati o musicali che costano 1,20 euro ciascuno; alle candele di Natale (12 euro); fino ai calendari da muro (11 euro), ai calendari da tavolo (5 euro) e alle agende 2011 (15 euro). Altri regali di Natale per sostenere le iniziative LAV sono incensi per l’albero di Natale (10 a confezione), portacandele a forma di angelo, albero e stella (6.60 euro ciascuno), un piccolo presepe in terracotta racchiuso in una scatolina prodotto dall’associazione equosolidale Manos Amigas-Perù, e un’adozione di un caro amico: Yoghi.

I comuni ricicloni della Campania

Rifiuti e Campania, una questione spinosa, non c’è alcun dubbio, soprattutto a Napoli che in queste ultime settimane è stata ed è tuttora protagonista di un presepe vivente fatto di spazzatura, lo stesso teatrino in putrefazione che ha fatto da sfondo al funerale del turismo celebrato dagli operatori del settore ed ha ispirato ad alcuni studenti degli abiti da sposa realizzati con buste dell’immondizia.

Stavolta però parliamo della Campania a cui è permesso di riciclare i rifiuti, quella dei comuni ricicloni e virtuosi premiati da Legambiente per i risultati raggiunti con la raccolta differenziata. Sono in tutto 160 i comuni campani che hanno superato quota 50% nella differenziata.